È un regista e sceneggiatore libico.
Le condizioni di lavoro di fotoreporter e giornalisti locali come Ben Khalifa sono segnate dall’ostilità delle milizie e delle autorità, dal controllo e dalla censura. Leggi
Scrivere da Tripoli dà sempre un brivido e i risultati possono essere tragicomici. Come quando mi hanno descritto a capo di una milizia della città. Leggi
Il governo, fallimentare sotto ogni altro aspetto, in una cosa ha avuto successo: zittire i mezzi di informazione o costringerli a diventare strumenti della sua propaganda. Leggi
I giovani miliziani libici sono molto attivi sui social network e condividono tante foto, che documentano un clima tesissimo e la totale assenza delle istituzioni. Leggi
Isis, tomorrow di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi è un film girato in Iraq, ma racconta una storia molto più grande, che riguarda anche la Libia. Leggi
Intrappolati nelle case, in mezzo alle esplosioni. Di questi tempi la speranza non è alla nostra portata, e i sogni e i piani di ieri improvvisamente sembrano buffi e ingenui. Leggi
La maledizione di Tripoli sono i suoi salvatori. Dopo ogni operazione di salvataggio gli abitanti si ritrovano ad aver pagato un prezzo altissimo solo per vedere una milizia prendere il posto dell’altra. Leggi
È dal 2014 che le milizie creano e disfano alleanze per controllare la capitale libica, tanto che si è arrivati a un punto di rottura. Leggi
Finché le milizie armate potranno imporre le loro regole, la Libia resterà un paese senza una guida democratica. Votare o non votare oggi sembra irrilevante. Leggi
Fadil al Shalmani era tra le migliaia di libici che si opposero alla colonizzazione italiana e furono deportati in Italia. Le sue memorie sono un tassello importante della storia di quegli anni. Leggi
Per strada, al bar, in fila, al volante o allo stadio, i libici sanno che l’importate è avere sempre una via di fuga. E spesso il pericolo maggiore arriva da dove meno te lo aspetti. Leggi
“C’è un solo sole a dar luce e calore a tutti gli esseri viventi, come c’è una sola luna a illuminare il cammino al viandante”: una lettera scritta negli anni novanta è finalmente arrivata a Tripoli. Leggi
Ho passato dei giorni al Lido, proprio mentre la città vecchia di Tripoli, come tante storiche in Libia, sta morendo. Leggi
“Nella moderna cultura araba non abbiamo una definizione di democrazia, ma una versione modificata a vantaggio dell’antica alleanza tra esercito e istituzioni religiose”. Un commento all’opera del giornalista Al Sadiq al Nayhum. Leggi
Malgrado i ripensamenti delle istituzioni religiose islamiche Mustafa Akkad riuscì a girare il film con l’aiuto di Gheddafi. Ma non è scampato agli estremisti di Al Qaeda. Leggi
Nessuno vuole leggere storie sulla Libia, soprattutto se riguardano i crimini che qui si consumano. Tutte le storie di questo genere che vengono dalla Libia sono più simili a Gomorra che a una serie poliziesca americana. Leggi
Per giorni era stato dato per morto: ma il generale Khalifa Haftar ha smentito tutti ed è tornato a Bengasi. Intanto nel sud del paese continuano gli scontri con gli eterni nemici ciadiani. Leggi
Oggi aiutare le persone è diventato un affare per molte grandi organizzazioni. Però ho conosciuto una realtà diversa. Leggi
Dopo la guerra l’Italia ha continuato a fare accordi con Tripoli: prima c’è stata l’amicizia tra Gheddafi e Berlusconi, poi l’accordo per fermare i migranti. Leggi
Nessuno dovrebbe morire perché è nato con il passaporto sbagliato. Se è vero che questo paese è un luogo sicuro dove far tornare i migranti, allora perché i libici muoiono in mare nel tentativo di lasciarlo? Leggi