Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj con il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki a Varsavia, nell’aprile 2023 (Wojtek Radwanski, Afp)

La Polonia ha annunciato il 20 settembre che non fornirà più armi all’Ucraina, impegnata in una fase decisiva del conflitto con la Russia. La decisione è legata alle tensioni sulle esportazioni di grano di Kiev.

“Abbiamo deciso di sospendere le forniture militari all’Ucraina per concentrarci sul’ammodernamento delle nostre forze armate”, ha dichiarato Morawiecki.

La Polonia ha anche convocato l’ambasciatore ucraino per protestare contro le dichiarazioni del presidente Volodymyr Zelenskyj alle Nazioni Unite.

Il leader ucraino ha affermato che alcuni paesi sostengono l’Ucraina solo a parole, e Varsavia si è sentita chiamata in causa.

La Polonia è stata uno dei più convinti sostenitori dell’Ucraina dopo l’invasione russa, avvenuta nel febbraio 2022, e uno dei principali fornitori di armi.

Inoltre, gran parte delle armi che gli Stati Uniti e altri paesi inviano all’Ucraina passa per la Polonia, che confina con l’Ucraina a ovest.

La Polonia ospita anche un milione di rifugiati ucraini, che hanno beneficiato di aiuti pubblici.

Le tensioni tra Varsavia e Kiev sono esplose quando la Polonia ha proclamato un embargo sulle importazioni di grano ucraino, con l’obiettivo di proteggere i propri agricoltori.

Transito nell’Unione europea

La chiusura delle tradizionali rotte marittime attraverso il mar Nero, causata dall’invasione russa, ha reso l’Unione europea una delle principali vie di transito per il grano ucraino.

A maggio l’Unione europea ha deciso di limitare le esportazioni verso Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria per proteggere gli agricoltori locali, in difficoltà a causa del calo dei prezzi.

Il grano poteva transitare nei cinque paesi, ma senza essere venduto sul mercato locale.

Ma il 15 settembre la Commissione europea ha sospeso il divieto d’importazione, sostenendo che “le distorsioni del mercato nei cinque paesi non ci sono più”.

Mentre Romania e Bulgaria hanno accettato la decisione, Polonia, Ungheria e Slovacchia hanno fatto sapere che avrebbero mantenuto l’embargo.

La ministra degli esteri francese Catherine Colonna, presente a New York per l’assemblea generale delle Nazioni Unite, ha affermato che la decisione della Polonia di vietare il grano ucraino è ingiustificata. Citando uno studio dell’Unione europea, Colonna ha detto che le importazioni di grano ucraino non sconvolgono il mercato e non creano difficoltà agli agricoltori europei.

La questione del grano è molto delicata in Polonia, dove il mese prossimo si terranno le elezioni. L’attuale governo populista di destra del partito Diritto e giustizia ha un forte sostegno nelle regioni agricole.

“Abbiamo fatto molto per l’Ucraina e ci aspettiamo che comprendano i nostri interessi”, ha detto Morawiecki a Polsat News. “Siamo consapevoli delle difficoltà di Kiev, ma gli interessi dei nostri agricoltori sono la cosa più importante”.

L’Ucraina ha risposto alle decisioni di Polonia, Slovacchia e Ungheria presentando un ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto).