Le temperature globali continuano a battere record: dopo un’estate senza precedenti e un settembre ancora più sorprendente, i primi nove mesi del 2023 sono stati i più caldi di sempre, a un passo dalla soglia degli 1,5 gradi in più rispetto all’era preindustriale.

Dal 1 gennaio al 30 settembre “la temperatura media globale è stata di 1,4 gradi superiore a quella dell’era preindustriale (1850-1900)” a causa delle emissioni di gas serra, ha affermato il 5 ottobre il servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus (C3s).

Il dato, che supera di 0,05 gradi il precedente record del 2016, potrebbe aumentare ulteriormente negli ultimi tre mesi dell’anno a causa dell’intensità crescente del fenomeno climatico del Niño.

“Non è scontato che supereremo la soglia di 1,5 gradi già nel 2023, ma potrebbe succedere”, ha dichiarato all’Afp Carlo Buontempo, direttore del C3s.

Il raggiungimento della soglia non significherebbe però che il limite più ambizioso dell’accordo di Parigi sia stato raggiunto, perché la temperatura dev’essere valutata su più anni. Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), un gruppo di esperti nominato dalle Nazioni Unite, prevede che la soglia di 1,5 gradi sarà superata nel periodo 2030-2035.

In primavera l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) ha previsto che la soglia di 1,5 gradi sarà superata per la prima volta in uno dei prossimi cinque anni.

“Punto di rottura”

Intanto, il mese scorso è stato il settembre più caldo mai registrato nel mondo, continuando una serie di record mensili cominciata a giugno. Il mese di luglio è stato il più caldo di sempre in termini assoluti.

Con una temperatura media globale di 16,38 gradi, il mese scorso ha battuto il record del settembre 2020 con un margine “incredibile” di 0,5 gradi, ha affermato il C3s.

“Il mese è stato più caldo di 1,75 gradi rispetto alla media dei mesi di settembre dell’era preindustriale”, ha aggiunto.

Si tratta della “più grande anomalia mensile” mai registrata da Copernicus.

Dall’inizio dell’anno tutti i continenti sono stati colpiti dall’aumento delle temperature e dalla moltiplicazione degli eventi meteorologici estremi.

Di fronte a questa situazione, la risposta dell’umanità è insufficiente, ha affermato papa Francesco il 4 ottobre: “Il mondo si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura”.

Tra due mesi si aprirà a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop28, in cui si discuterà dell’abbandono progressivo dei combustibili fossili.