La sede del congresso degli Stati Uniti a Washington. (Mandel Ngan, Afp)

Il 2 novembre il congresso degli Stati Uniti ha cominciato a discutere di un pacchetto di aiuti militari per Israele e l’Ucraina. Sia i democratici sia i repubblicani sono pronti ad approvare rapidamente gli aiuti per Israele, alleato storico degli Stati Uniti in guerra con Hamas, ma su quelli per l’Ucraina ci sono profonde divisioni.

Washington è il principale fornitore di aiuti militari a Kiev, avendo stanziato decine di miliardi di dollari dall’invasione russa del febbraio 2022.

Ma la promessa del presidente Joe Biden di continuare a sostenere l’Ucraina, ribadita a settembre durante una visita del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj a Washington, potrebbe essere difficile da mantenere.

Alla camera dei rappresentanti, controllata dal Partito repubblicano, un gruppo di deputati di estrema destra chiede la fine immediata degli aiuti a Kiev. Il nuovo presidente della camera, il repubblicano Mike Johnson, eletto dopo tre settimane di stallo senza precedenti seguito alla destituzione del suo predecessore Kevin McCarthy, sembra disponibile ad accontentarli. Negli Stati Uniti il presidente della camera ha molto potere nel decidere le priorità legislative.

Al senato, controllato dal Partito democratico, non dovrebbero invece esserci problemi, anche grazie alla collaborazione dell’opposizione repubblicana.

“L’idea che il sostegno all’Ucraina vada a scapito di altre priorità di sicurezza è falsa”, ha dichiarato Mitch McConnell, capo della minoranza repubblicana al senato.

Consapevole della crescente “stanchezza” di una parte della classe politica e dell’elettorato riguardo agli aiuti all’Ucraina, Biden ha deciso di unirli in un unico pacchetto insieme a quelli a Israele: 61 miliardi di dollari per l’Ucraina e 14 per Israele.

Biden ha anche chiesto dei finanziamenti per fronteggiare la Cina sul piano militare, investendo in sottomarini, e sul piano economico, competendo con i progetti cinesi nei paesi poveri.

La Casa Bianca ha chiesto infine poco più di nove miliardi di dollari per affrontare le principali crisi umanitarie internazionali, compresa quella nella Striscia di Gaza.

In totale è previsto uno stanziamento di quasi 106 miliardi di dollari.

Biden pronto a mettere il veto

La leadership repubblicana alla camera ha però deciso di opporsi alle richieste di Biden e il 2 novembre potrebbe approvare un finanziamento solo per Israele.

“Non possiamo permettere che continuino le brutali minacce contro Israele”, ha dichiarato Johnson.

Il nuovo presidente della camera vorrebbe che le altre questioni fossero affrontate più avanti.

Per finanziare gli aiuti a Israele Johnson punta a dirottare una parte dei fondi stanziati nel 2022 per un grande piano di Biden sul clima e le infrastrutture.

Il governo statunitense ha minacciato di mettere il veto al progetto di legge repubblicano sugli aiuti a Israele, nel caso fosse approvato.

“Ho chiesto al congresso di approvare un pacchetto di aiuti che ci permetterà di onorare i nostri impegni in materia di aiuti umanitari e di difesa”, ha affermato Biden sul social network X. “Una pace durevole dipende da questo”.