La terza sessione dei negoziati per un trattato contro l’inquinamento da plastica a Nairobi, in Kenya. (Tony Karumba, Afp)

Si è concluso a Nairobi, in Kenya, il terzo ciclo di negoziati internazionali per un trattato contro l’inquinamento da plastica, ma rimangono forti divergenze tra governi, ambientalisti e industria della plastica.

I rappresentanti di 175 paesi hanno partecipato a sette giorni di discussioni nella sede del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep), cercando terreno comune su una bozza di trattato per risolvere il problema crescente dell’inquinamento da plastica.

La posta in gioco è alta perché la plastica, un prodotto dell’industria petrolchimica, è onnipresente: rifiuti di tutte le dimensioni si trovano perfino sui fondali degli oceani e sulle cime delle montagne, mentre microplastiche sono state rilevate nel sangue degli esseri umani e nel latte materno.

C’è un ampio consenso sulla necessità di un trattato, ma le posizioni divergono sulle misure concrete da adottare. Le ong chiedono una riduzione della produzione del 75 per cento entro il 2040, mentre i paesi produttori di petrolio e le lobby dell’industria della plastica puntano a rafforzare il riciclo.

“Le delegazioni hanno messo sul tavolo idee interessanti, che hanno permesso di ampliare la bozza di trattato”, ha dichiarato all’Afp Stewart Harris, portavoce dell’International council of chemical associations, una lobby dell’industria della plastica. “Penso che sia stata una settimana utile”.

Le ong ambientaliste hanno invece accusato alcuni paesi, in particolare Iran, Arabia Saudita e Russia, di aver fatto “ostruzionismo”.

“Non sorprende che alcuni paesi cerchino di rallentare i lavori, ricorrendo a manovre ostruzionistiche”, ha dichiarato all’Afp Carroll Muffett, direttore del Center for international environmental law.

“Ignorare le comunità colpite dall’inquinamento da plastica per tutelare i profitti dell’industria non è una strategia sostenibile”, ha affermato Graham Forbes di Greenpeace.

Riciclo al 9 per cento

L’inquinamento da plastica è destinato ad aggravarsi: la produzione annua è più che raddoppiata in vent’anni, raggiungendo i 460 milioni di tonnellate. Se non s’interviene, potrebbe triplicare entro il 2060. Al momento solo il 9 per cento della plastica è riciclata.

Il settore della plastica ha anche un ruolo nel riscaldamento globale: nel 2019 ha rappresentato il 3,4 per cento delle emissioni globali di gas serra, un dato che potrebbe più che raddoppiare entro il 2060, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).

La sessione di Nairobi era la terza di cinque. La quarta e la quinta si svolgeranno nel 2024 in Canada e in Corea del Sud. L’obiettivo è concludere il primo trattato globale contro l’inquinamento da plastica entro il 2024.