Bai Lowe, condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità. (Ronny Hartmann, Pool)

Il 30 novembre un tribunale tedesco ha condannato all’ergastolo un membro di una squadra della morte del Gambia, al termine del primo processo in Germania sui crimini commessi all’epoca del regime di Yahya Jammeh.

Bai Lowe, 48 anni, è stato condannato per crimini contro l’umanità, omicidio e tentato omicidio dal tribunale di Celle, che ha accolto le richieste della procura.

In particolare, Lowe è stato riconosciuto colpevole di aver partecipato tra il 2003 e il 2006 a due omicidi in Gambia, tra cui quello del corrispondente dell’Afp Deyda Hydara, ucciso a colpi di pistola il 16 dicembre 2004.

Lowe era un autista degli Junglers, una squadra della morte creata dal regime intorno alla metà degli anni novanta per eliminare o intimidire gli oppositori.

Nel corso di un’udienza del processo che si è tenuta nell’ottobre 2022, Lowe ha negato il suo coinvolgimento negli omicidi.

Rifugiato in Germania dal 2012, è stato arrestato ad Hannover nel marzo 2021.

La Germania ha potuto processare Lowe perché l’ordinamento tedesco riconosce il principio della giurisdizione universale per alcuni crimini particolarmente gravi.

Sono già stati condannati nel paese, per esempio, dei cittadini siriani autori di crimini in Siria.

Oltre all’omicidio di Deyda Hydara, Lowe era accusato di essere coinvolto nell’omicidio dell’ex soldato Dawda Nyassi e nel tentato omicidio di tre persone.

Lowe ha detto di aver ammesso in alcune interviste di aver partecipato a questi episodi di violenza solo per mostrare ai suoi concittadini la crudeltà del regime di Jammeh (1994-2017).

Le parti civili hanno però definito questa linea difensiva poco credibile. “Sono deluso e offeso da questa dichiarazione di Lowe, che tradisce il buon senso”, ha affermato Baba Hydara, figlio di Deyda Hydara.

“Lowe non è certo il principale responsabile, ma questi crimini non avrebbero potuto essere commessi senza di lui”, ha sottolineato Patrick Kroker, l’avvocato di Baba Hydara.

Jammeh in Guinea Equatoriale

Secondo i familiari delle vittime e le ong, la sentenza del tribunale di Celle costituisce un monito per tutti quelli che hanno commesso crimini all’epoca del regime di Jammeh.

Ousman Sonko, ex ministro dell’interno, è sotto processo in Svizzera dal 2017 per crimini contro l’umanità. Un altro collaboratore di Jammeh, Michael Sang Correa, sarà processato negli Stati Uniti.

“La speranza è che anche Jammeh possa pagare per i suoi crimini”, ha dichiarato all’Afp Reed Brody, un avvocato della Commissione internazionale dei giuristi.

L’ex presidente vive in Guinea Equatoriale, un paese che non ha un trattato di estradizione con il Gambia.

A febbraio il governo gambiano ha annunciato di voler creare, in collaborazione con la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Cédéao/Ecowas), un tribunale sui crimini commessi all’epoca del regime di Jammeh.