Regione di Belgorod, Russia. (Handout, Afp)

Le autorità della regione russa di Belgorod, che confina con l’Ucraina e da qualche giorno è sotto il fuoco di Kiev, il 5 gennaio hanno offerto agli abitanti la possibilità di trasferirsi in due località meno esposte.

Dalla fine di dicembre la regione, e in particolare il capoluogo Belgorod, che ha più di 300mila abitanti, sono diventati il bersaglio degli attacchi quasi quotidiani delle forze ucraine. Il 30 dicembre un attacco senza precedenti ha causato venticinque morti e più di cento feriti.

“Siamo pronti a trasferire chi volesse farlo a Staryj Oskol e a Gubkin (località più lontane dal confine)”, ha dichiarato su Telegram il governatore regionale Vjačeslav Gladkov, che ha descritto la situazione nel capoluogo come “difficile”.

Dall’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022 il Cremlino ha sempre assicurato che il conflitto non avrebbe influito sulla vita quotidiana e sulla sicurezza dei civili russi.

Tuttavia, di fronte alla ripresa dei massicci bombardamenti delle città ucraine da parte dell’esercito russo, Kiev ha intensificato i suoi attacchi in Russia, prendendo di mira in particolare Belgorod, dove le autorità hanno deciso di posticipare l’inizio dell’anno scolastico dal 9 al 19 gennaio.

“Rafforzare le finestre”

“Il ministero per le situazioni di emergenza raccomanda inoltre di rafforzare le finestre delle case”, ha comunicato su Telegram il comune di Belgorod. “Serve a proteggersi dall’onda d’urto delle esplosioni e da eventuali schegge di vetro”.

Il testo è accompagnato da un’infografica che descrive tre metodi per rafforzare le finestre.

Il 29 dicembre l’esercito russo ha condotto bombardamenti massicci su varie città ucraine, uccidendo cinquantacinque persone.

Dopo la reazione ucraina del 30 dicembre, Mosca ha lanciato un centinaio di missili il 2 gennaio su obiettivi civili in Ucraina, uccidendo sei persone. Da allora l’Ucraina ha intensificato i lanci di missili verso la regione di Belgorod e la penisola della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014.