La ministra dell’istruzione francese Amélie Oudéa-Castéra durante un question time del governo all’assemblea nazionale, il 31 gennaio 2024. (Stephane de Sakutin, Afp)

“Esasperati”, gli insegnanti hanno indetto scioperi e manifestazioni in tutta la Francia il 1 febbraio, per “mandare un avvertimento” al governo sulle condizioni di lavoro, sulla retribuzione e sulla situazione in cui versano le scuole pubbliche. La loro “rabbia” è stata alimentata dalle ultime dichiarazioni della ministra dell’istruzione Amélie Oudéa-Castéra, che ha parlato all’assemblea nazionale.

“Speriamo che molti insegnanti scendano in strada, perché quando è troppo è troppo”, ha dichiarato all’Afp Benjamin Marol, insegnante di storia e geografia in una scuola secondaria di Montreuil (Seine-Saint-Denis).

“Provo un misto di sentimenti: rabbia, ma anche esasperazione e incomprensione. Perché tirare fuori ricette come le uniformi e la divisione degli alunni in base alle loro abilità, che non hanno mai funzionato? E per di più sono proposte spinte da dilettanti come la nuova ministra. Diciamolo, è un’incompetente”, aggiunge.

L’appello allo sciopero degli insegnanti e di tutto il personale educativo è stato lanciato a dicembre, prima che Amélie Oudéa-Castéra arrivasse al ministero per sostituire Gabriel Attal.

A Parigi, alle 14 è prevista una manifestazione che partirà da Lussemburgo verso il ministero dell’istruzione, indetta dai principali sindacati degli insegnanti. Altre manifestazioni sono state organizzate in molte città, alcune già dal mattino: a Marsiglia, Rennes e Nantes. Persone vicine alla ministra ritengono che “lo sciopero dovrebbe essere partecipato”.

A livello di scuole dell’infanzia e primarie, il sindacato Fsu-Snuipp, il principale sindacato dei maestri della scuola primaria, prevede “un’adesione media allo sciopero del 40 per cento in tutto il paese”.

Questa mobilitazione è “un monito per il governo”, che “rimane sordo” di fronte alle proteste per “le difficoltà quotidiane degli insegnanti, la mancanza di riconoscimento, soprattutto in termini di retribuzione”, sottolinea il sindacato, per il quale “la situazione è peggiorata con la nomina di una ministra che si è screditata da sola”.

Promossa tre settimane fa a capo di un superministero, che all’istruzione e alle politiche giovanili aggiunge lo sport e i giochi olimpici, materie di cui era già responsabile, la neo ministra Amélie Oudéa-Castéra ha scatenato il malcontento degli insegnanti.

“Abbiamo avuto una doccia fredda dopo le vacanze di fine anno”, riassume Elisabeth Allain-Moreno, segretaria generale del sindacato Se-Unsa. “Sono stati cambiati i vertici del ministero e la nuova ministra ha avuto un inizio catastrofico”, conclude.