Una donna con un cartello che invita a votare scheda bianca a Dearborn, in Michigan, il 27 febbraio 2024. (Jeff Kowalsky, Afp)

Il 27 febbraio il presidente Joe Biden ha vinto le primarie democratiche in Michigan, uno stato con una grande popolazione musulmana e araba, ma ha pagato le conseguenze del suo sostegno all’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. L’esito del voto costituisce un campanello d’allarme in vista delle elezioni presidenziali di novembre.

Secondo le prime stime, ci sono stati più di cinquantamila voti “non impegnati”, l’equivalente di schede bianche, in risposta a una campagna che chiedeva di fare pressione sul presidente per un immediato cessate il fuoco a Gaza.

Si tratta di un dato preoccupante per Biden, che quattro anni fa sconfisse Trump di stretta misura in Michigan.

Alcuni attivisti di questo stato chiave del midwest avevano lanciato la campagna “Listen to Michigan” (ascoltate il Michigan) per inviare un messaggio chiaro: il finanziamento e il sostegno della guerra a Gaza “sono in contrasto con i valori del Partito democratico”.

“Il presidente sta finanziando bombe che uccidono i familiari di persone che vivono qui, persone che hanno votato per lui e si sentono tradite”, ha spiegato Layla Elabed, una delle promotrici della campagna.

Con l’aumento delle vittime civili palestinesi a Gaza, Biden ha visto ridursi notevolmente i consensi tra i musulmani e gli statuniternsi di origine araba, che sono stati decisivi per la sua vittoria su Donald Trump nel 2020.

Quattro anni fa Biden vinse in Michigan con un margine di appena 150mila voti.

In un comunicato stampa emesso il 27 febbraio, il presidente ha ringraziato “gli elettori del Michigan che hanno fatto sentire la loro voce”, senza menzionare il voto di protesta.

La Casa Bianca sta manifestando una crescente irritazione nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e della sua gestione della guerra.

Allo stesso tempo, però, Washington continua a fornire grandi quantità di armi a Israele, mentre porta avanti gli sforzi diplomatici per ottenere una seconda tregua.

Biden ha chiesto al congresso di approvare miliardi di dollari di aiuti militari aggiuntivi per Israele. Inoltre, Washington ha messo il veto ad alcune risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedevano un immediato cessate il fuoco umanitario.

L’unico sfidante di Biden per la nomination democratica è Dean Phillips, un ricco deputato del Minnesota, che secondo le prime stime ha ottenuto il 2,8 per cento dei voti in Michigan.