Patrick T. Fallon, Afp

Il 13 marzo il parlamento europeo ha approvato la legge sull’intelligenza artificiale (ia), che punta a promuovere l’innovazione garantendo la sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali.

Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi, ha salutato sul social network X il “grande sostegno” dato al testo dai deputati europei (523 voti a favore e 46 contrari).

Il progetto di legge era stato presentato dalla Commissione europea nell’aprile 2021. Da allora la comparsa di ChatGpt, il chatbot della start-up statunitense OpenAi (in grado di generare testi, poesie e traduzioni in pochi secondi), aveva dato ulteriore rilevanza al tema, alimentando il dibattito su potenzialità e rischi dell’ia.

In particolare, la diffusione di foto e video falsi ha evidenziato i rischi di manipolazione dell’opinione pubblica.

“Oggi è una giornata storica nel lungo cammino verso la regolamentazione dell’ia”, ha affermato l’eurodeputato italiano Brando Benifei, correlatore del testo.

“Questa legge è solo l’inizio, perché l’ia continuerà a evolversi rapidamente e dovremo essere pronti a reagire”, ha aggiunto il correlatore romeno Dragoș Tudorache.

La nuova legge prevede un approccio a due livelli. I modelli di ia per “uso generale” dovranno rispettare gli obblighi di trasparenza e le regole europee sul diritto d’autore.

I sistemi considerati “ad alto rischio” – usati, per esempio, nelle infrastrutture cruciali, nell’istruzione, nelle risorse umane e nella sicurezza pubblica – dovranno invece rispettare requisiti più severi.

In particolare, dovranno includere una valutazione obbligatoria delle loro conseguenze sui diritti fondamentali.

Testi, immagini e video generati dall’intelligenza artificiale (i cosiddetti deep fake) dovranno essere chiaramente identificati come tali.

Saranno vietati i sistemi di sorveglianza di massa usati in Cina, nonché quelli d’identificazione biometrica a distanza nei luoghi pubblici.

Su quest’ultimo punto, tuttavia, sono previste eccezioni per le forze dell’ordine, per esempio per la prevenzione di una minaccia terroristica e per la ricerca mirata delle vittime.

Il testo prevede un meccanismo di controllo e imposizione di sanzioni con la creazione di un ufficio europeo dell’ia presso la Commissione europea. L’ufficio potrà imporre multe comprese tra 7,5 e 35 milioni di euro, a seconda dell’entità della violazione e delle dimensioni dell’azienda.

I ventisette stati membri dovrebbero approvare il testo ad aprile, prima della pubblicazione sulla gazzetta ufficiale dell’Unione europea tra maggio e giugno.