Il presidente delle Maldive Mohamed Muizzu vota nella capitale Malé, il 21 aprile 2024. (Mohamed Afrah, Afp)

Il Congresso nazionale del popolo (Pnc), il partito del presidente delle Maldive Mohamed Muizzu, ha ottenuto una vittoria schiacciante nelle elezioni legislative del 21 aprile, secondo i risultati parziali.

Muizzu, che si è insediato a novembre, sta attuando una politica di riavvicinamento alla Cina a scapito dell’India, che è stata a lungo la potenza dominante nell’arcipelago turistico dell’oceano Indiano.

Il Pnc ha ottenuto 66 degli 86 seggi assegnati finora, su un totale di 93, in base ai risultati comunicati dalla commissione elettorale.

Il voto era considerato una sorta di referendum sui piani di Muizzu di rafforzare la cooperazione economica con la Cina, in particolare costruendo migliaia di appartamenti su terreni bonificati.

Pochi giorni fa Muizzu aveva assegnato ad aziende statali cinesi una serie di contratti infrastrutturali.

Il Pnc e i suoi alleati avevano solo otto seggi nel parlamento uscente, e questo aveva ostacolato i piani di Muizzu.

Il parlamento uscente era dominato dal Partito democratico maldiviano (Mdp), guidato dall’ex presidente filoindiano Ibrahim Mohamed Solih (2018-2023).

Le Maldive, che si trovano lungo una delle principali rotte marittime internazionali, sono al centro da anni di una crescente rivalità geopolitica tra India e Cina.

Muizzu si è impegnato a espellere gli 89 militari indiani di stanza nel paese per pilotare tre aerei di monitoraggio marittimo donati dall’India.

A marzo i primi venticinque militari indiani hanno lasciato l’atollo Addu, il più meridionale dell’arcipelago.

Sempre a marzo Malé ha firmato con Pechino un accordo di “assistenza militare”.

Il 18 aprile l’ex presidente Abdulla Yameen (2013-2018), mentore di Muizzu, è stato scarcerato dopo che la sua condanna a undici anni per corruzione e riciclaggio è stata annullata.

L’alta corte delle Maldive ha ordinato un nuovo processo.