Niharika Kulkarni, Afp

Un tribunale indiano ha chiesto al governo di proclamare immediatamente lo stato d’emergenza per affrontare l’ondata di caldo eccezionale che ha colpito il paese e che, secondo i giudici, ha causato la morte di “centinaia di persone”.

Secondo la corte d’appello del Rajasthan, nel nordovest del paese, proclamare lo stato d’emergenza permetterebbe di mobilitare i servizi di sicurezza come avviene per altri disastri naturali, tra cui alluvioni e cicloni.

I giudici hanno stabilito che finora il governo non ha adottato misure adeguate per proteggere la popolazione.

La corte ha inoltre ordinato alle autorità del Rajasthan d’istituire un fondo per risarcire i familiari delle persone morte a causa delle temperature eccessive.

“L’ondata di caldo ha causato centinaia di decessi”, ha affermato in un’ordinanza emessa il 30 maggio.

“Non abbiamo un pianeta B dove rifugiarci”, si legge nel testo. “Se non prenderemo subito provvedimenti, i nostri figli soffriranno le conseguenze”.

L’India è colpita da giorni da un’ondata di caldo eccezionale, con temperature superiori ai quarantacinque gradi in molte grandi città. Il 29 maggio una temperatura record di 52,9 gradi è stata registrata nella capitale New Delhi, ma secondo le autorità potrebbe trattarsi di un errore.

L’attuale record nazionale – 51 gradi – è stato registrato nel 2016 a Phalodi, nel Rajasthan.

Intanto, il 31 maggio le autorità dello stato del Bihar, nel nordest del paese, hanno affermato che almeno quattordici persone sono morte in appena ventiquattr’ore a causa del caldo.

“In base alle informazioni ricevute, quattordici persone sono morte nello stato nella giornata del 30 maggio”, ha dichiarato il dipartimento locale per la gestione dei disastri naturali.