Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, il 5 giugno 2024. (Gil Cohen-Magen, Pool)

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu terrà un discorso al congresso degli Stati Uniti il 24 luglio, ha dichiarato il 6 giugno all’Afp una fonte statunitense.

L’invito era stato trasmesso a Netanyahu dai leader repubblicani e democratici al congresso alla fine di maggio, in piena offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.

Il 3 giugno alcuni mezzi d’informazione statunitensi avevano affermato che Netanyahu avrebbe tenuto il discorso al congresso il 13 giugno, ma l’ufficio del premier israeliano aveva smentito.

L’invito è arrivato dopo mesi di crescente insofferenza dell’amministrazione Biden per la condotta di guerra israeliana in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre.

Il presidente statunitense Joe Biden ha più volte affermato pubblicamente di essere contrario a una grande offensiva di terra dell’esercito israeliano a Rafah, la grande città al confine con l’Egitto, e ha minacciato di sospendere alcune forniture di armi a Israele.

Quest’ultima affermazione è stata criticata duramente dal Partito repubblicano e da alcuni democratici, che hanno accusato Biden di voler abbandonare Israele.

Washington rimane tuttavia il principale alleato diplomatico e militare dello stato ebraico, sottoposto a crescenti pressioni internazionali a otto mesi dall’inizio del conflitto, che ha causato una catastrofe umanitaria nel territorio palestinese assediato.

Il mese scorso Biden ha definito “inaccettabile” la richiesta del procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) di un mandato d’arresto contro Netanyahu per crimini di guerra e contro l’umanità.

Nella lettera d’invito a Netanyahu i quattro leader repubblicani e democratici alla camera e al senato hanno affermato di essere “al fianco d’Israele nella sua lotta contro il terrorismo”.

In una dichiarazione emessa il 1 giugno, il premier israeliano si è detto “felice dell’opportunità di tenere un discorso al congresso per raccontare la verità sulla nostra guerra giusta contro chi vuole ucciderci”.