La Corea del Nord ha annunciato il 17 ottobre di aver modificato la costituzione per designare la Corea del Sud come “stato ostile”.

L’annuncio arriva dopo che Pyongyang ha distrutto alcune strade e la linea ferroviaria che collegavano i due paesi.

“I collegamenti stradali e ferroviari sono ormai impraticabili”, ha scritto l’agenzia nordcoreana Kcna, confermando le informazioni diffuse il 15 ottobre da Seoul.

Di fatto il confine tra le due Coree è chiuso dalla fine della guerra, nel 1953, anche se la linea ferroviaria è stata in servizio per quattordici mesi tra il 2007 e il 2008.

“La decisione di emendare la costituzione per designare la Repubblica di Corea come stato ostile è inevitabile e legittima”, ha scritto la Kcna.

La misura era stata annunciata dal leader Kim Jong-un a gennaio in occasione di un discorso all’assemblea popolare suprema, il parlamento nordcoreano.

In quell’occasione Kim aveva aggiunto che il suo paese era pronto a entrare in guerra “per qualunque violazione del territorio nordcoreano, fosse anche solo di 0,001 millimetri”.

In precedenza, in base a un accordo intercoreano del 1991, i rapporti con la Corea del Sud erano definiti come una “relazione speciale” nell’ambito di un processo di riunificazione.

L’emendamento costituzionale e la distruzione dei collegamenti stradali e ferroviari segnano una nuova tappa nell’aumento delle tensioni tra Pyongyang e Seoul.

Il 17 ottobre il governo cinese, attraverso la portavoce del ministero degli esteri Mao Ning, ha chiesto alle parti di “riattivare un dialogo politico per ridurre le tensioni nella penisola coreana”.

La Corea del Nord, dotata di armi nucleari, conduce regolarmente test di missili balistici in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite.

Seoul conduce invece esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti e il Giappone, che Pyongyang considera prove generali per un’invasione o per il rovesciamento del regime.