Il 30 ottobre la procura georgiana ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sulla “presunta falsificazione” delle elezioni legislative del 26 ottobre, e ha chiesto alla presidente filoeuropea Salomé Zourabichvili di esporre nel dettaglio le sue accuse.

“È stata aperta un’inchiesta sulla presunta falsificazione delle elezioni legislative”, ha affermato la procura in un comunicato, aggiungendo che Zourabichvili, ai ferri corti con il governo filorusso georgiano, è stata convocata per il 31 ottobre.

“La presidente potrebbe avere le prove di brogli elettorali”, si legge nel comunicato della procura.

Secondo l’opposizione georgiana e vari governi europei, le elezioni sono state caratterizzate da brogli sistematici orchestrati dal partito al potere Sogno georgiano.

In base ai risultati ufficiali, Sogno georgiano, al potere dal 2012, ha ottenuto una vittoria schiacciante con più del 50 per cento dei voti.

In seguito alle accuse di brogli, è stato ordinato un nuovo conteggio dei voti nel 14 per cento dei seggi elettorali, selezionati a caso. I risultati non sono ancora noti.

Negli ultimi giorni una parte della comunità internazionale ha espresso forti dubbi sulla regolarità delle elezioni. Bruxelles e Washington hanno chiesto a Tbilisi di avviare un’inchiesta indipendente sul voto.

Il presidente statunitense Joe Biden si è detto “allarmato per il recente declino della democrazia in Georgia”.

In un’intervista rilasciata il 28 ottobre all’Afp, Zourabichvili ha denunciato un “sofisticato sistema di frode ispirato a quello usato in Russia e basato su compravendite di voti e pressioni sugli elettori”.

Il Cremlino ha definito le accuse “infondate” e ha smentito qualsiasi interferenza nel processo elettorale georgiano.

L’opposizione georgiana accusa il partito al potere, fondato dal miliardario Bidzina Ivanishvili, di voler rafforzare i legami con Mosca a scapito di una possibile adesione all’Unione europea e alla Nato, obiettivi sanciti nella costituzione.

Unica voce dissenziente nell’Unione europea, il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che ha buoni rapporti con il presidente russo Vladimir Putin, si è congratulato con Sogno georgiano per la sua vittoria in “elezioni libere e democratiche” durante una controversa visita a Tbilisi il 28 e 29 ottobre.

Nel maggio scorso la Georgia è stata scossa da grandi manifestazioni contro una legge sugli “agenti stranieri” ispirata a una normativa russa usata per tenere sotto controllo la società civile.