Il passaggio del tifone Man-yi sulle Filippine ha causato almeno otto morti, sette dei quali dovuti a una frana nel nord del paese, ha dichiarato all’Afp Kristine Falcon, una funzionaria dell’agenzia per la gestione dei disastri naturali.

La frana si è verificata nella provincia di Nueva Vizcaya, sull’isola di Luzon.

Un uomo di 79 anni ha invece perso la vita nella provincia di Camarines Norte, a est della capitale Manila.

Prima dell’arrivo del tifone, più di 1,2 milioni di persone erano state invitate a lasciare le loro case per precauzione.

Il servizio meteorologico nazionale aveva avvertito delle conseguenze “potenzialmente catastrofiche” del passaggio del tifone Man-yi, ma il presidente Ferdinand Marcos Jr. ha affermato il 18 novembre che “è andata meglio del previsto”.

“I soccorritori stanno cercando di raggiungere le località rimaste isolate”, ha aggiunto Marcos.

Il tifone, accompagnato da venti medi intorno ai 185 chilometri all’ora, ma con raffiche fino a 305 chilometri all’ora, aveva toccato terra il pomeriggio del 17 novembre nella provincia di Aurora.

Ha sradicato alberi, rovesciato linee elettriche, distrutto case di legno e provocato frane.

Nella città di Ilagan, nella provincia di Isabela, centinaia di case sono state allagate dallo straripamento di una diga.

Nella provincia insulare di Catanduanes, il tifone ha abbattuto i tralicci, causando interruzioni di elettricità che potrebbero durare mesi, secondo Camille Gianan, responsabile locale dell’informazione.

Sei tempeste in un mese

Man-yi, che ora si sta dirigendo verso il Vietnam, è stata la sesta tempesta a colpire le Filippine nell’ultimo mese. Dalla metà di ottobre almeno 171 persone sono morte nel paese.

Ogni anno le Filippine sono colpite da una ventina di tifoni e tempeste, ma è raro che si concentrino in un periodo così breve.

Secondo gli scienziati la crisi climatica sta aumentando l’intensità e la frequenza degli eventi estremi.