Quasi duecento persone sono state uccise nella capitale Port-au-Prince nello scorso fine settimana su ordine del capo di una banda criminale, hanno annunciato il 9 dicembre le Nazioni Unite.
Secondo l’ong haitiana Comité pour la paix et le développement (Cpd), gli omicidi sono stati ordinati da un potente capobanda convinto che la malattia del figlio fosse la conseguenza di alcuni riti vudù.
“Il capobanda ha quindi deciso di punire tutti gli anziani e i praticanti vudù che, secondo lui, avevano lanciato una maledizione contro il figlio”, ha spiegato l’ong in un comunicato.
“I miliziani della banda hanno prelevato le vittime nelle loro case e le hanno portate nel covo del leader, dove sono stati uccisi”, ha aggiunto.
Secondo l’ong, la maggior parte delle persone uccise aveva più di 60 anni, ma tra le vittime ci sono anche persone più giovani che hanno cercato di opporsi.
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L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha dichiarato durante una conferenza stampa a Ginevra che “nello scorso fine settimana almeno 184 persone sono state uccise su ordine del capo di una potente banda criminale nella capitale Port-au-Prince”.
“Dall’inizio dell’anno le violenze ad Haiti hanno causato più di cinquemila vittime, una cifra spaventosa”, ha aggiunto.
La strage si è verificata nel quartiere Cité Soleil, che si trova alla periferia ovest della capitale.
Haiti soffre da decenni di una cronica instabilità politica, ma da qualche tempo deve fare i conti anche con un aumento delle violenze delle bande criminali, che controllano l’80 per cento della capitale.
Da febbraio la situazione ha continuato ad aggravarsi, nonostante la creazione di una missione internazionale di supporto alla polizia haitiana.
Sostenuta dalle Nazioni Unite e dagli Stati Uniti, la missione è guidata dal Kenya. Quest’estate sono arrivati nel paese i primi quattrocento effettivi.
Pilastro della cultura haitiana, la religione vudù è arrivata ad Haiti con gli schiavi africani. Vietata durante l’occupazione coloniale francese, è stata riconosciuta come religione ufficiale solo nel 2003.