Il governo svedese, sostenuto dal partito d’estrema destra Democratici svedesi (Sd), ha annunciato il 7 febbraio di voler limitare l’accesso alle armi semiautomatiche, dopo la più grave sparatoria di massa nella storia del paese.

“Alcune armi particolarmente letali dovrebbero essere autorizzate per uso civile solo in circostanze eccezionali”, ha affermato in un comunicato. “L’Ar-15 ne è un esempio perché è compatibile con i grandi caricatori di tipo militare e può causare gravi danni in un periodo di tempo molto breve”.

Il 4 febbraio un uomo ha aperto il fuoco in un centro di formazione per adulti a Örebro, a ovest di Stoccolma, uccidendo dieci persone di varie nazionalità, tra cui dei siriani e dei bosniaci.

Tre fucili

Secondo la polizia, tre armi sono state trovate accanto all’autore dell’attacco, che si è suicidato all’arrivo degli agenti. La stampa svedese l’ha identificato come Rickard Andersson, 35 anni, un abitante di Örebro.

“Erano armi lunghe, cioè fucili”, ha dichiarato il 6 febbraio un portavoce della polizia, senza fornire ulteriori dettagli.

Gli inquirenti hanno precisato che l’autore dell’attacco era autorizzato a possedere quattro armi da caccia.

“Il terribile attacco di Örebro ha messo sul tavolo varie questioni riguardanti la legislazione sulle armi”, ha affermato il governo sul suo sito web.

Saranno rese più stringenti anche le regole per verificare l’idoneità delle persone a possedere fucili semiautomatici.

“Vari criteri d’idoneità attualmente previsti non sono sufficientemente espliciti”, ha affermato il ministero della giustizia.

Il governo ha anche incaricato la polizia e i servizi sociali d’intensificare la loro collaborazione per segnalare le persone non idonee a possedere armi da fuoco.

“Bisogna trovare un equilibrio tra l’interesse della società a prevenire il crimine e l’interesse di individui e organizzazioni a possedere armi da fuoco in casi strettamente regolamentati”, ha affermato il governo.