Il 10 febbraio il movimento palestinese Hamas ha annunciato che rinvierà il prossimo rilascio degli ostaggi israeliani previsto nell’ambito della tregua a Gaza. Israele ha ordinato all’esercito di prepararsi a “tutti gli scenari”.

In un momento in cui la tregua rischia di andare in frantumi, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, principale alleato di Israele, è tornato a dichiarare che ai palestinesi non sarà permesso di tornare nella Striscia di Gaza.

Il prossimo rilascio di ostaggi israeliani in cambio di quello di prigionieri palestinesi era previsto per il 15 febbraio, come parte dell’accordo entrato in vigore il 19 gennaio, dopo 15 mesi di conflitto nella Striscia di Gaza.

Gli ostaggi sono stati rapiti in un attacco senza precedenti contro Israele il 7 ottobre 2023 da un commando di Hamas.

“Il rilascio degli ostaggi è stato rinviato fino a nuovo ordine” finché Israele “non adempirà ai suoi obblighi”, ha dichiarato Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine al Qassam, il braccio armato di Hamas, in un comunicato.

Il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha immediatamente denunciato “una totale violazione dell’accordo sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi”. L’esercito ha ricevuto l’ordine di “prepararsi a tutti gli scenari”, ha dichiarato in un comunicato.

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Dall’inizio della tregua sono stati rilasciati 16 ostaggi israeliani, oltre a cinque thailandesi (al di fuori dell’accordo), in cambio di 765 prigionieri palestinesi.

L’attacco di Hamas del 7 ottobre ha causato la morte di 1.210 persone da parte israeliana, la maggior parte delle quali civili, secondo un conteggio dell’Afp basato su dati ufficiali israeliani.

Quel giorno sono state rapite in totale 251 persone. Settantatré ostaggi sono ancora a Gaza, di cui almeno 34 sono morti secondo l’esercito.

L’offensiva su larga scala condotta da Israele come rappresaglia a Gaza ha provocato almeno 48.208 morti, la maggior parte dei quali civili, e ha causato una catastrofe umanitaria, secondo i dati del ministero della sanità di Hamas, ritenuti affidabili dalle Nazioni Unite.

La seconda fase del cessate il fuoco dovrebbe portare al rilascio di tutti gli ostaggi e alla fine del conflitto. Dovevano svolgersi dei negoziati per discutere la seconda fase, ma non sono ancora cominciati.

Ricevendo Benjamin Netanyahu a Washington la scorsa settimana, Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero preso “il controllo” di Gaza per sviluppare l’economia del territorio, reso invivibile dalla guerra, e ha proposto di trasferire gli abitanti della Striscia altrove, nei paesi vicini come Giordania o Egitto.

Questi due paesi, così come diversi altri stati arabi, hanno respinto il piano. Netanyahu ha descritto il progetto come “rivoluzionario”, affermando che Trump è “molto determinato ad attuarlo”.

In un’intervista del 10 febbraio a Fox News Trump ha detto a un giornalista che gli chiedeva se i palestinesi avrebbero avuto “il diritto di tornare” a Gaza: “No, non lo faranno perché avranno alloggi migliori”. Il suo segretario di stato, Marco Rubio, è atteso in Medio Oriente questa settimana.