Il 6 marzo la Guyana ha presentato ricorso alla Corte internazionale di giustizia (Cig) contro il Venezuela, che punta a organizzare delle elezioni nella regione contesa dell’Esequibo. La regione, ricca di petrolio, è amministrata dalla Guyana ma rivendicata da Caracas.
Il ministero degli esteri di Georgetown ha chiesto alla Cig, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, di “ordinare al Venezuela di astenersi da qualsiasi azione sul territorio sovrano della Guyana”.
È la seconda volta che la Guyana presenta ricorso alla Cig contro il Venezuela. Alla fine del 2023 i giudici avevano ordinato a Caracas di “astenersi da qualunque azione che possa alterare la situazione nella regione contesa”.
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Il Venezuela ha fissato per il 25 maggio le elezioni per il rinnovo dei governatori dei suoi più di venti stati, precisando che si svolgeranno anche nell’Esequibo, una regione di 160mila chilometri quadrati sulla quale Caracas ha proclamato la propria sovranità nel 2024, in seguito a un referendum organizzato in Venezuela.
Il governo venezuelano non ha chiarito chi potrà votare e come funzionerà lo scrutinio nella regione, che ha 125mila abitanti, cioè un quinto della popolazione della Guyana.
Caracas sostiene che un accordo firmato a Ginevra nel 1966, prima dell’indipendenza della Guyana, ponga le basi di una soluzione negoziata della disputa al di fuori della Cig, e che il fiume Esequibo costituisca un confine naturale, come nel settecento all’epoca dell’Impero spagnolo.
La Guyana sostiene invece che il confine attuale, risalente all’epoca della colonizzazione britannica, sia stato fissato definitivamente nel 1899 da un tribunale arbitrale di Parigi.
La disputa si è intensificata dopo che nel 2015 l’azienda petrolifera statunitense ExxonMobil ha scoperto alcuni giacimenti di petrolio al largo delle coste dell’Esequibo.
Nel dicembre 2023 il presidente della Guyana Irfaan Ali e il suo collega venezuelano Nicolás Maduro avevano concordato che i due paesi non avrebbero “usato la forza l’uno contro l’altro in nessuna circostanza, né direttamente né indirettamente”.