Il pomeriggio del 7 maggio si aprirà il conclave per eleggere il successore di papa Francesco, con una prima votazione nella cappella Sistina.
A più di due settimane dalla morte di Jorge Mario Bergoglio, parteciperanno al conclave 133 cardinali elettori provenienti da settanta paesi.
Preludio al conclave, i cardinali hanno partecipato alle 10 a una messa solenne nella basilica di San Pietro, celebrata dal decano del collegio cardinalizio, l’italiano Giovanni Battista Re.
Alle 16.30 è invece prevista una preghiera nella cappella Paolina, adiacente alla cappella Sistina.
Alle 17 i cardinali entreranno in processione nella cappella Sistina, dove saranno in condizioni d’isolamento totale: non saranno ammessi telefoni cellulari e i collegamenti internet saranno interrotti all’interno delle mura della Città del Vaticano.
Dopo aver giurato di non rivelare nulla di quanto avverrà, pena la scomunica, i cardinali avvieranno la discussione davanti al maestoso affresco del Giudizio universale di Michelangelo.
Nel tardo pomeriggio si terrà una prima votazione, il cui esito non sarà probabilmente reso noto prima delle 19. Dato che la prima votazione servirà a misurare le forze in campo, è improbabile che si raggiunga la maggioranza dei due terzi necessaria per eleggere il papa, cioè almeno 89 voti.
L’elezione dovrebbe quindi proseguire l’8 maggio, con due votazioni previste la mattina e due il pomeriggio.
Il mondo avrà gli occhi puntati sul comignolo metallico montato sul tetto della cappella Sistina che, al termine delle votazioni, ne annuncerà l’esito: fumata bianca in caso di elezione del papa e nera in caso contrario. Nelle prime votazioni della mattina e del pomeriggio, però, ci sarà fumata solo in caso di esito positivo.
Seguito da circa cinquemila giornalisti, il conclave suscita un enorme interesse in tutto il mondo, ben oltre le sfere religiose, come dimostrano i milioni di euro scommessi sull’identità del prossimo papa, il successo delle giocate online e le visualizzazioni da record del film Conclave, uscito nel 2024.
Il conclave si preannuncia come particolarmente aperto, con una rappresentanza senza precedenti delle “periferie” care a papa Francesco, che ha nominato l’81 per cento dei cardinali elettori. Quindici paesi sono rappresentati per la prima volta, tra cui Haiti, Capo Verde e Sud Sudan.
Fare pronostici è molto difficile, ma dagli italiani Pietro Parolin e Pierbattista Pizzaballa al maltese Mario Grech, passando per il francese Jean-Marc Aveline e il filippino Luis Antonio Tagle, vari nomi sono emersi tra i cosiddetti “papabili”.
In un’elezione così incerta anche il contesto geopolitico potrebbe avere un peso, tra l’ascesa dei populismi, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e il rafforzamento dell’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.