Nel primo trimestre del 2025 le emissioni di anidride carbonica della Cina sono calate grazie allo sviluppo delle energie rinnovabili, nonostante la forte crescita della domanda di elettricità, secondo uno studio pubblicato il 15 maggio.

Il gigante asiatico, il primo emettitore mondiale di gas serra responsabili del riscaldamento globale, prevede di raggiungere il picco delle emissioni entro il 2030 e la neutralità carbonica nel 2060.

Pechino ha investito massicciamente nelle energie rinnovabili, installando quasi il doppio della capacità eolica e solare di tutti gli altri paesi messi insieme, secondo uno studio pubblicato nel 2024.

Grazie alle sue nuove capacità eoliche, solari e nucleari, nel primo trimestre la Cina ha registrato una riduzione delle emissioni di anidride carbonica dell’1,6 per cento su base annua, ha affermato Lauri Myllyvirta, analista del Centro di ricerca sull’energia e l’aria pulita (Crea), che ha sede in Finlandia.

Le emissioni cinesi erano già diminuite in passato, ma a causa di cali della domanda, com’è avvenuto per esempio nella prima fase della pandemia di covid-19.

Questa volta, invece, secondo lo studio pubblicato su Carbon Brief, la riduzione si è verificata nonostante un aumento del 2,5 per cento della domanda di elettricità.

“L’aumento della produzione di energie rinnovabili supera ora la crescita media della domanda di elettricità, riducendo così l’uso dei combustibili fossili”, ha spiegato Myllyvirta.

Nel primo trimestre il settore cinese della produzione di elettricità ha registrato una riduzione delle emissioni addirittura del 5,8 per cento. Questo ha permesso di compensare l’aumento delle emissioni legate all’uso del carbone nell’industria metalmeccanica e in quella chimica.

Rapporto tra emissioni e pil

Secondo lo studio, la Cina è però in ritardo su uno dei suoi obiettivi per il 2030, cioè ridurre la sua carbon intensity (il rapporto tra emissioni e pil) del 65 per cento rispetto ai livelli del 2005.

Il carbone rimane inoltre un elemento essenziale del mix energetico cinese.

Pechino sta cercando di affermarsi come leader mondiale nella lotta alla crisi climatica, in contrapposizione con gli Stati Uniti guidati da Donald Trump, negazionista climatico e grande sostenitore dei combustibili fossili.