Quasi venti città iraniane hanno vietato agli abitanti di portare a spasso i loro cani. Il provvedimento è stato preso per motivi igienici e di sicurezza, hanno riferito l’8 giugno alcuni mezzi d’informazione locali.
Inoltre, alcuni imam musulmani considerano impuro accarezzare un cane o entrare in contatto con la sua saliva.
Lo considerano anche un segno di opulenza, simbolo dell’influenza occidentale.
Tuttavia, in Iran non ci sono leggi che vietano di tenere cani come animali domestici, e molte persone ne hanno uno.
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Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
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Negli ultimi giorni almeno diciassette città, tra cui Isfahan, Yazd, Kerman e Ilam, hanno vietato l’accesso dei cani nei luoghi pubblici.
“I trasgressori saranno puniti”, ha affermato il quotidiano riformista Etemad, senza fornire ulteriori dettagli, citando un funzionario di Ilam.
Nella capitale Teheran una direttiva simile è in vigore dal 2019, ma non è mai stata applicata.
Molti abitanti portano a spasso i loro cani nelle strade e nei parchi dei quartieri più eleganti della città, che ospita vari negozi di animali.
“Problema sociale distruttivo”
“Portare a spasso i cani mette a rischio la salute pubblica, la pace e il benessere”, ha dichiarato Abbas Najafi, procuratore della città di Hamedan, citato il 7 giugno dal quotidiano governativo Iran.
Nel 2021 settantacinque deputati avevano firmato un testo che condannava il possesso di animali domestici, definito un “problema sociale distruttivo”.
Nel 2017 la guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, aveva stabilito che “tenere cani per motivi che non siano legati alla pastorizia, alla caccia o alla protezione personale è riprovevole”.
Nel 2016 la città di Shahin Shahr aveva autorizzato la confisca degli animali domestici per contrastare la “volgare cultura occidentale”.