La vaccinazione dei bambini contro le malattie mortali è in crisi in tutto il mondo – a causa delle persistenti disuguaglianze economiche, delle interruzioni durante la pandemia di covid e della disinformazione sui vaccini – e mette a rischio milioni di vite, avverte uno studio pubblicato su The Lancet il 25 giugno.
Questa panoramica sull’immunizzazione infantile tra il 1980 e il 2023 fornisce stime aggiornate su 204 paesi e territori, in vista della conferenza dei donatori di Vaccine alliance (Gavi) che si terrà a Bruxelles.
Negli ultimi cinquant’anni si sono registrati progressi senza precedenti e il programma di immunizzazione essenziale dell’Organizzazione mondiale della sanità ha salvato circa 154 milioni di vite di bambini. La copertura vaccinale contro malattie come difterite, tetano, pertosse, morbillo, poliomielite e tubercolosi, per esempio, è raddoppiata tra il 1980 e il 2023 in tutto il mondo.
Ma “questi progressi a lungo termine nascondono sfide recenti e disparità significative”, osserva la rivista. Tra il 2010 e il 2019, le vaccinazioni contro il morbillo sono diminuite in quasi la metà dei paesi, soprattutto in America Latina e nei Caraibi, e la percentuale di bambini vaccinati contro difterite, tetano, pertosse, morbillo, poliomielite o tubercolosi è diminuita nella maggior parte dei paesi ricchi. Poi la pandemia di covid-19 ha aggravato le difficoltà.
Tra il 2020 e il 2023 quasi 13 milioni di bambini in più non hanno ricevuto una singola dose di vaccino e circa 15,6 milioni di bambini non hanno ricevuto le tre dosi complete di vaccino contro la difterite, il tetano e la pertosse o il morbillo.
E permangono forti disparità, soprattutto a scapito dei paesi più poveri. Nel 2023, più della metà dei 15,7 milioni di bambini non vaccinati al mondo vivevano in soli otto paesi, soprattutto nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale.
“La vaccinazione sistematica dei bambini è uno degli interventi di salute pubblica più potenti ed efficaci dal punto di vista dei costi”, ha dichiarato Jonathan Mosser, autore principale dello studio e membro dell’Institute for health metrics and evaluation (Ihme) statunitense.
“Ma le persistenti disuguaglianze globali, le sfide poste dalla pandemia di covid, l’aumento della disinformazione e l’esitazione nei confronti del vaccino hanno contribuito a indebolire i progressi nella vaccinazione”, ha riassunto in un comunicato stampa.
A questo si aggiungono “un numero crescente di sfollati e le crescenti disparità dovute a conflitti armati, volatilità politica, incertezza economica e crisi climatiche”, sottolinea Emily Haeuser, altra autrice e ricercatrice dell’Ihme.
Di conseguenza, le epidemie di malattie prevenibili da vaccino sono in aumento in tutto il mondo, mettendo a rischio vite umane ed esponendo i paesi colpiti a costi crescenti.
L’Unione europea ha registrato un numero di casi di morbillo nel 2024 quasi dieci volte superiore a quello del 2023 e gli Stati Uniti hanno superato il mese scorso i mille casi confermati, che sono già molti di più di quelli registrati nell’intero 2024. Un numero crescente di casi di poliomielite, da tempo eradicata in quasi tutto il mondo grazie alla vaccinazione, è stato segnalato in Pakistan e Afghanistan, mentre un’epidemia sta colpendo la Papua Nuova Guinea.
Tutte queste battute d’arresto minacciano di impedire il raggiungimento degli obiettivi di immunizzazione globale dell’Oms per il 2030. Questi prevedono di fornire al 90 per cento dei bambini e degli adolescenti i vaccini essenziali.
L’Oms mira anche a dimezzare il numero di bambini sotto l’anno di età che non hanno ricevuto una singola dose di vaccino contro difterite, tetano e pertosse entro il 2019. Secondo lo studio, finanziato dalla Fondazione Gates e da Gavi, solo 18 Paesi hanno raggiunto questo obiettivo.
Anche la comunità sanitaria mondiale è in difficoltà da quando, all’inizio del 2025, l’amministrazione del presidente Donald Trump ha tagliato drasticamente gli aiuti internazionali degli Stati Uniti.
“Per la prima volta da decenni, quest’anno il numero di bambini che muoiono nel mondo probabilmente aumenterà, anziché diminuire”, ha affermato Bill Gates in una dichiarazione separata rilasciata il 25 giugno.
“È una tragedia”, ha aggiunto il cofondatore di Microsoft, impegnandosi a versare 1,6 miliardi di dollari a Gavi per la conferenza. La sua fondazione contribuisce anche a finanziare l’Oms e il gruppo antipolio.