Sono in corso combattimenti tra le forze armate somale e i jihadisti di Al Shabaab in una città strategica, Moqokori, circa 300 chilometri a nordest della capitale, Mogadiscio, come ha riferito il 7 luglio all’Afp una fonte di sicurezza locale.

La Somalia, un paese povero del Corno d’Africa, da mesi assiste a una recrudescenza degli attacchi dei ribelli estremisti islamici di Al Shabaab.

I miliziani di Al Shabaab, affiliati ad Al Qaeda, hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco a Moqokori, compiuto “utilizzando veicoli carichi di esplosivo e centinaia di combattenti”, ha dichiarato Abdulahi Adan, il comandante di una milizia locale contattato per telefono.

“Sono riusciti a prendere il controllo della città dopo che le forze somale e le milizie locali hanno fatto una ritirata tattica”, ha continuato, aggiungendo che sono ancora in corso “combattimenti sporadici” .

Moqokori occupa una posizione strategica: è un punto di accesso a diverse altre importanti località della regione di Hiraan, nella Somalia centrale. Al Shabaab aveva già occupato la città nel 2016.

Secondo Sonna, l’agenzia di stampa ufficiale somala, l’attacco a Moqokori è stato sventato e “diversi militanti sono stati uccisi durante gli scontri”. Ad aprile Al Shabaab aveva conquistato la città di Adan Yabaal, sempre nella regione di Hiraan, dove si trova una base militare governativa.

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In Somalia sono presenti più di diecimila soldati della Missione di stabilizzazione dell’Unione africana in Somalia (Aussom), ma questo non impedisce ai jihadisti di Al Shabaab di continuare ad attaccare.

Alla fine di giugno almeno sette soldati ugandesi sono stati uccisi durante gli scontri con Al Shabaab nella regione del Basso Shabelle.

Il gruppo aveva rivendicato anche l’esplosione della bomba che il 18 marzo aveva mancato di poco il convoglio presidenziale, e all’inizio di aprile aveva sparato diversi colpi nei pressi dell’aeroporto della capitale, alimentando il timore di una ripresa degli attacchi.