Gli Stati Uniti ridurranno la loro presenza militare in Europa orientale, ha annunciato il 29 ottobre la Romania, uno dei paesi interessati, in un momento in cui la guerra in Ucraina continua a imperversare.

Secondo il dipartimento della difesa degli Stati Uniti, in Europa ci sono attualmente 85mila soldati statunitensi, 20mila dei quali inviati in rinforzo dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022.

“Il ridimensionamento delle forze statunitensi è legato alle nuove priorità dell’amministrazione Trump, annunciate a febbraio”, ha affermato il ministero della difesa romeno in un comunicato.

“La decisione tiene anche conto del fatto che la Nato sta invece rafforzando la sua presenza e le sue attività in Europa orientale”, ha aggiunto.

“Si tratta di un adeguamento che non impedirà alle forze statunitensi di avere un ruolo più importante rispetto a quello che avevano prima del 2022”, ha dichiarato all’Afp un alto funzionario della Nato.

Tuttavia, secondo l’ex consigliere per la sicurezza nazionale della presidenza romena, George Scutaru, si tratta di “un pessimo segnale inviato alla Russia”.

“Mosca potrebbe pensare che la regione del mar Nero non sia così importante per Washington”, ha aggiunto.

Il ministro della difesa polacco Władysław Kosiniak-Kamysz ha dichiarato alla stampa che Varsavia non ha “ricevuto alcuna informazione riguardo a un disimpegno statunitense in Polonia”.

Da 1.700 soldati a 900-1.000

“Circa 900-1.000 soldati statunitensi resteranno in Romania, contribuendo a prevenire qualsiasi minaccia alla sicurezza regionale”, ha dichiarato alla stampa il ministro della difesa romeno Ionuț Moșteanu.

In base agli ultimi dati disponibili, attualmente in Romania ci sono 1.700 soldati statunitensi.

Sottolineando che la decisione di Washington era “nell’aria da tempo”, Moșteanu ha sottolineato che l’Europa ha cominciato a investire di più nelle proprie forze armate e “ha deciso di prendere in mano la propria difesa”.