27 settembre 2019 14:41

Lo scrittore Paul Mason lancia una nuova chiamata alle armi con il suo libro Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale (Il Saggiatore 2019). In questo saggio di ampio respiro, acuto e nonostante tutto ottimista, l’ex giornalista della Bbc e di Channel 4 difende con passione l’idea che ci siano esseri umani illuminati in grado di opporsi all’attacco su due fronti sferrato dalla politica della paura, dell’odio e dell’irrazionale (o meglio dal fascismo) e dai miliardari, che grazie alle nuove tecnologie sognano di liberarsi del resto dell’umanità tenendosi stretti i loro soldi.

Nel suo saggio Mason reinterpreta il pensiero del filosofo tedesco Karl Marx, presentato come un difensore della libertà e non come il cupo profeta dell’inevitabilità storica così spesso citato da Lenin, Stalin e Mao. Marx, scrive Mason, pensava che gli esseri umani sono per natura liberi, e che la tecnologia dovrebbe essere una forza liberatrice. L’informatica, l’automazione e l’intelligenza artificiale, se usate nell’interesse di tutti, invece che di un’élite avida e dei suoi servitori, potrebbero garantire all’umanità una nuova vita libera da ogni forma di cupidigia, schiavitù e gerarchie oppressive.

Può sembrare un’utopia, ma l’alternativa è inaccettabile: se il mondo va avanti come ora, fa notare Mason, il capitalismo impazzito – sia che si allei con il neoliberalismo, come oggi, sia che si allei con il fascismo, in un possibile futuro – nell’arco di qualche decennio consumerà il pianeta. Eliminata quindi ogni altra possibilità di sopravvivenza, non ci resta che puntare sull’utopia.

Mason crede nelle persone e nel potere della ragione e rivendica il significato dell’espressione “fiocco di neve”, usata dalla destra radicale per insultare la sinistra, il movimento femminista, i gay, i migranti. Secondo lui è un’espressione che descrive bene gli esseri umani, perché non ci sono due fiocchi di neve uguali tra loro.

(Traduzione di Francesca Sibani)

Paul Mason è uno scrittore e giornalista britannico. Sarà a Ferrara per presentare il libro e per discutere con Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, di automazione e futuro del lavoro. Questo articolo è uscito sull’Irish Times.

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