08 settembre 2018 13:12

Thom Yorke, Suspirium
Esiste qualcosa di più spaventoso di un valzer? Dev’esserselo chiesto Thom Yorke mentre scriveva questo brano per la colonna sonora di Suspiria, il remake di Luca Guadagnino dell’omonimo horror di Dario Argento. È nella dolce ripetizione di questo ritmo antico, nato nel XVIII secolo, che Yorke ha trovato la chiave per lasciarsi alle spalle la monumentale colonna sonora originale dei Goblin (alla quale ha fatto bene a stare alla larga).

A giudicare da questo primo estratto, premiato dalla giuria del festival del cinema di Venezia come miglior brano originale, il musicista di Oxford ha semplicemente percorso la sua strada, come se si trattasse di un brano di un disco solista, o ancora meglio, di una b-side della sua band, i Radiohead (i fan del gruppo hanno ben presente brani minori come How I made my millions, Fog o Last flowers, che in parte evocano atmosfere simili). Le sue fonti d’ispirazione principali sono state il krautrock e le musiche scritte da Vangelis per Blade Runner.

Per Yorke si tratta di un esordio nel mondo delle colonne sonore cinematografiche, dove in questi anni si è disimpegnato in modo magnifico il suo compare Jonny Greenwood. “L’horror mi sembrava il genere migliore con il quale mettermi al lavoro”, ha dichiarato Yorke in una recente intervista al quotidiano belga DeMorgen. Quel pianoforte spettrale e lo splendido flauto che entra nella seconda metà di Suspirium sembrano dargli ragione. E fanno sperare bene per il resto della colonna sonora, che sarà composta da 25 brani inediti in gran parte strumentali. L’album verrà pubblicato il 26 ottobre dalla Xl, lo stesso giorno in cui Suspiria uscirà nei cinema statunitensi. In Italia per il momento per il film di Guadagnino si parla di una più generica uscita “in autunno”.

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Blood Orange, Orlando
Tra i musicisti che oggi portano avanti con gusto la tradizione di Prince e Michael Jackson c’è sicuramente Devonté Hynes, in arte Blood Orange. Il musicista britannico trapiantato negli Stati Uniti ha pubblicato da poco Negro swan, un concept album sulla sua condizione di uomo nero queer, nel quale il racconto delle sofferenze di Hynes assume un significato quasi universale.

Blood Orange si mette a nudo attraverso un linguaggio musicale che abbraccia la tradizione del pop e dell’rnb statunitense, citando, oltre a Prince e Jackson, Marvin Gaye e l’hip hop old school. Qua e là spuntano ospiti inattesi come Puff Daddy, che arricchisce l’ottima Hope, e in Chewing gum c’è il piacevole ritorno di ASAP Rocky (che ha già collaborato con Blood Orange in passato). Ma il brano che riassume meglio i temi del disco è proprio il primo in scaletta, Orlando, nel quale Hynes rievoca gli anni in cui veniva picchiato dai bulli nell’Essex, dov’è cresciuto. Il pezzo ha un groove soul e un arrangiamento molto raffinato. Il verso “First kiss was the floor”(Il primo bacio l’ho dato al pavimento) è uno dei migliori dell’intero lavoro.

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Prince, Mary don’t you weep
A proposito di Prince, e a proposito di cinema. Il 27 settembre sarà nelle sale BlacKkKlansman, il nuovo film di Spike Lee, che racconta la storia di Ron Stallworth, il primo detective nero del dipartimento di polizia di Colorado Springs, che a un certo punto decide d’infiltrarsi nel Ku Klux Klan.

Ad accompagnare il trailer del film c’è proprio un eccezionale brano del musicista di Minneapolis, una reinterpretazione voce e piano dello spiritual Mary don’t you weep, antico brano del canzoniere statunitense che veniva intonato dagli schiavi prima della guerra civile. Mary don’t you weep è il primo estratto di Piano & a microphone 1983, album postumo di Prince (in arrivo il 21 settembre) che raccoglie una serie di demo per piano e voce registrati in casa sua negli anni ottanta. In questa versione spoglia, nonostante una qualità non eccelsa della registrazione, Prince fa venire la pelle d’oca.

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Kanye West, I love it
Kanye West insieme a Lil Pump, star del rap di Soundcloud finora abbastanza snobbata dalla vecchia scuola? Kanye West direttore creativo dei Pornhub awards? Kanye West che fa un pezzo sul sesso in chiave femminista? Sembra tutto assurdo, ma è tutto vero. La prova è in questa canzone, appena pubblicata e fatta ascoltare in anteprima proprio alla cerimonia organizzata da Pornhub (il più famoso sito porno del mondo, per chi non lo conosce), nel quale fa la sua comparsa anche l’attrice Adele Givens.

Il brano, a parte il contesto surreale in cui è venuto fuori, funziona alla grande, grazie a una melodia orecchiabile e a un’atmosfera giocosa. Ribadisco un concetto già espresso: West, nonostante la sua evidente follia, ha ancora il tocco magico quando si tratta di fare musica. Ah, il produttore esecutivo del video è un signore chiamato Spike Jonze.

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Ricardo Bomba, Você vai se lembrar
Una compilation di synth-pop brasiliano anni ottanta? Sembra un po’ l’equivalente musicale del pasticciere trotzkista di Nanni Moretti, ma esiste davvero ed è perfetta per fare bella figura con gli amici durante un aperitivo (o per essere considerati degli snob insopportabili, il confine è sottile). Se volete prendervi il rischio, tra un gin tonic e l’altro tirate fuori questo Onda de amor: Synthesized brazilian hits that never were (1984-94), una raccolta curata dal dj brasiliano Millos Kaiser, esperto digger (come si dice in gergo), cioè scopritore di dischi dimenticati. Snobismo a parte, i pezzi sono belli, fidatevi.

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P.S. Playlist aggiornata, buon ascolto!

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