06 luglio 2017 17:47

La calata di Spider-Man. Homecoming in più di 650 sale esaurisce di fatto le uscite della settimana. Al resto pensa Caronte, l’atteso anticiclone africano che fa schizzare in alto la voglia di andare al cinema così come le colonnine di mercurio. Jon Watts firma il primo film dell’Uomo Ragno a cui prende parte ufficialmente la Marvel Studios. Il personaggio è quello che abbiamo incontrato già nell’ultimo film degli Avengers e, secondo Empire Magazine, è senz’altro il miglior Spider-Man dai tempi del secondo film di Sam Raimi.

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A livello anagrafico, con i suoi 21 anni appena compiuti, Tom Holland è il più giovane Peter Parker di sempre (ne aveva 27 Tobey Maguire al suo primo Spiderman e ne aveva 29 Andrew Garfield ai tempi del primo reboot), e il suo Spider-Man è un supereroe che deve ancora crescere. Questa sembra essere la chiave usata per ridare alla serie la freschezza perduta (e visto che c’è l’anticiclone…). Un altro cerchio che si chiude riguarda Michael Keaton che dopo essere stato uno dei primi supereroi di Hollywood, Batman, e il primo postsupereroe, Birdman, diventa il cattivo di turno, sempre rigorosamente alato, cioè Vulture. Nel film ritroveremo anche qualcuno degli Avengers e la zia May versione Marisa Tomei.

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A chi non interessa il blockbuster più caldo del momento, consigliamo vivamente di ripescare L’infanzia di un capo di Brady Corbet, attore che abbiamo visto in Funny games e Melancholia, qui al suo debutto alla regia. Bérénice Bejo e Liam Cunningham (sir Davos per gli appassionati del Trono di spade) sono i poco amorevoli genitori del piccolo Prescott, un ragazzino precoce ma un po’ nervoso, con parecchi conflitti irrisolti con papà (severo e poco presente) e mamma (irrigidita dalla sua frustrazione). Siamo alla fine della grande guerra in un momento in cui la nascente società delle nazioni sta per favorire suo malgrado l’ascesa di un paio di dittatori spregiudicati e pericolosi.

Nel film si fa riferimento a figure storiche realmente esistite, come il presidente statunitense Wilson, ma il leader di cui ci viene raccontata l’infanzia non è invece un personaggio realmente esistito. Eppure è ideale per rappresentare con il suo malessere il germoglio del nazifascismo. Un bel gioco con la storia, un film intelligente e ben realizzato, sigillato da una colonna sonora che da sola mette l’ansia per qualsiasi futuro di qualsiasi civiltà. Nel cast ci sono anche Stacy Martin che interpreta una specie di istitutrice di Prescott e Robert Pattinson in un doppio ruolo di cui non vogliamo dire di più. L’infanzia di un capo è un film che mette i brividi e, per chiudere i conti con l’anticiclone, forse è l’ideale in questo caldo fine settimana di luglio.

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