07 marzo 2019 18:28

Il Marvel cinematic universe è in continua espansione e presto o tardi inghiottirà tutto. Abituiamoci all’idea che prima o poi la nostra vita, almeno quella da spettatori, si trasferirà in quell’universo, con Hulk, Susan Storm, Kamandi e soci impegnati in avventure, western, commedie e anche l’ennesima versione di Orgoglio e pregiudizio.

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Captain Marvel di Anna Boden e Ryan Fleck sostanzialmente è propedeutico al prossimo film degli Avengers. Ci racconta le origini di un personaggio che ritroveremo in Endgame, interpretato da una solare (stellare) Brie Larson. Ma soprattutto con Captain Marvel, il cinematic universe s’inghiotte gli anni novanta compresi gli affittavideo, Top Gun, Tarantino, il cinema indie, la musica, tutto.

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Il colpevole. The guilty (titolo originale Den skyldige che in danese si traduce “il colpevole”) è un thriller danese, opera prima dello svedese Gustav Möller che dopo aver raccolto premi in giro per i festival (tra cui Torino, Rotterdam e il Sundance) è arrivato addirittura alla cinquina degli Oscar per il film straniero, vinto poi da sua maestà Alfonso Cuarón con Roma. Comunque stagione trionfale e ottimo, meritato viatico per la carriera del trentunenne regista di Göteborg.

L’agente Holm (Jakob Cedergren), sbattuto per punizione a rispondere alle chiamate del 113, si ritrova al telefono con una donna che dice di essere stata rapita. Abituato all’azione Holm farà di tutto per scoprire dov’è la donna e salvarla. Anche se non usciamo mai dall’ufficio dove Holm risponde alle chiamate, al Colpevole non mancano elementi fondamentali del thriller, cioè tensione e colpi di scena. Se vogliamo proprio rompere le scatole c’è qualche dettaglio su cui dobbiamo sospendere il giudizio, ma è molto meglio applaudire Möller per il suo ottimo lavoro.

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Con Gloria Bell il regista cileno Sebastián Lelio firma il remake del film che lo ha portato al successo internazionale, con tanto di premio della giuria della Berlinale 2013, cioè Gloria. Lelio rimane molto fedele a se stesso e realizza un rifacimento estremamente aderente all’originale. Cambiano l’ambientazione, gli interpreti e poi… [Attenzione da qui in poi si fa uno spoiler, non voglio minacce, siete avvertiti] …sì, nella versione cilena c’era Gloria di Umberto Tozzi, qui abbiamo la versione di Laura Branigan. A parte tutto il film si appoggia più o meno interamente su Julianne Moore che naturalmente è magnifica.

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Anna, una regista in attesa di capire che ne sarà del suo prossimo film, passa qualche giorno d’estate nella sua meravigliosa villa in Costa Azzurra, circondata da familiari, amici e domestici. Questa in parole povere la trama di I villeggianti, il nuovo film diretto e interpretato da Valeria Bruni Tedeschi. Nevrosi, sentimenti, conflitti generazionali e non e, immancabile in una commedia che si definisce sofisticata, un grande successo discografico da riascoltare, in questo caso Ma che freddo fa di Nada (1969). Dopo due ore (anzi 127 minuti) di immersione in tutto questo ognuno ne trarrà quello che meglio crede.

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