Nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961, in un mondo immerso nella guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, Berlino è stata separata in due da un reticolo di filo spinato. La città era già stata divisa in quattro settori nel 1945, e si trovava contemporaneamente sotto il controllo di Unione Sovietica, Stati Uniti, Regno Unito e Francia.
Lo scopo di Walter Ulbricht, al tempo segretario del partito comunista della Germania Orientale e presidente della Ddr, era mettere fine al continuo esodo di cittadini di Berlino Est verso la parte ovest, più ricca e sotto l’influenza capitalista.
Già alla fine del mese, il reticolo era diventato un vero e proprio sistema di forticazioni, diventato famoso come il muro di Berlino, che ha diviso la città in due parti per 28 anni.
Il 9 novembre del 1989, dopo anni di tensioni militari tra il blocco sovietico e quello occidentale, il governo della Germania Est annunciò che le visite nell’ovest potevano ricominciare. A quel punto, molti cittadini scavalcarono il muro e cominciarono a demolirlo. La caduta del muro di Berlino aprì la strada alla riunificazione tedesca, conclusasi formalmente nell’ottobre del 1990, e alla dissoluzione dell’Urss.
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