Il vulcano Ijen, sull’isola indonesiana di Java, attira migliaia di turisti di giorno e centinaia di minatori di zolfo di notte. Questi ultimi sopportano fumi tossici e carichi massacranti per guadagnare pochi centesimi trasportando una sostanza usata per sbiancare lo zucchero e vulcanizzare la gomma.
Poco dopo la mezzanotte, indossando torce sulla fronte per trovare la strada attraverso il buio e il fumo, i minatori scendono nel cratere con pale e sbarre di ferro, spesso senza usare maschere di protezione.
Piantano le sbarre nel cratere e rompono le lastre di zolfo giallo senape che si sono formate, costringendo i gas sulfurei a condensarsi e poi solidificarsi.
Quindi portano fino a 70 chili di rocce giù per la montagna, per quasi tre chilometri.
Il loro lavoro li espone a malattie invalidanti e a pericoli mortali, visti i frequenti incidenti e le esplosioni di gas letali.
I minatori guadagnano mille rupie (6 centesimi di euro) per ogni chilo trasportato, cioè circa nove euro al giorno se fanno due viaggi su e giù per i 2.799 metri del vulcano.
Le foto sono state scattate dal fotografo dell’Ap Binsar Bakkara sul vulcano Ijen, il 16 aprile 2016.
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