03 aprile 2017 17:26

La Saatchi gallery di Londra presenta la prima mostra che esplora la storia dell’autoritratto, dai grandi maestri della pittura fino al selfie, rivalutando il potenziale creativo di una forma di espressione che non sempre è stata presa sul serio.

I curatori ricostruiscono questa evoluzione ancor prima della nascita della fotografia, prendendo a esempio i ritratti e gli autoritratti di artisti come Rembrandt, Diego Velázquez, Vincent Van Gogh fino alle riflessioni più recenti di Cindy Sherman, che ha concentrato tutta la sua carriera sulla rappresentazione del sé e del femminile.

L’elemento più sorprendente della mostra è inserire il selfie in questa particolare storia dell’immagine, trovando così lo spazio per le foto diventate virali su internet, come quella di Barack Obama e la prima ministra danese, e per quelle scattate da ognuno di noi, ogni giorno, attraverso il concorso #SaatchiSelfie.

Nigel Hurst, curatore della mostra, afferma che non c’è nulla di strano: “Negli ultimi cinque secoli gli esseri umani sono stati ossessionati dal creare immagini di se stessi e condividerle. L’unica cosa che è cambiata oggi è il modo in cui lo facciamo”, e aggiunge, nella sua intervista a Time, “i selfie sono la forma di comunicazione visuale più ‘espansionista’ che ci siamo trovati a usare da generazioni, e anche per questo non possiamo ignorarli”.

From selfie to self-expression è realizzata in collaborazione con l’azienda cinese Huawei e sarà aperta fino al 30 maggio.

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