02 ottobre 2019 13:44

Da gennaio a luglio del 2019 il fotografo Tommaso Protti ha viaggiato nell’Amazzonia brasiliana insieme al giornalista britannico Sam Cowie. Dalla regione orientale di Maranhão a quella occidentale di Rondônia, attraversando gli stati di Pará e Amazonas, i due reporter hanno ritratto la vita degli abitanti nelle città della foresta, al centro di una crisi sociale e umanitaria.

Protti ha potuto realizzare questo lavoro a lungo termine grazie al Carmignac photojournalism award, un importante premio di fotogiornalismo, che quest’anno era dedicato all’Amazzonia e alla sua deforestazione. Ogni anno dal 2009 la fondazione Carmignac finanzia la produzione di un progetto di fotografia investigativa sulle violazioni dei diritti umani e sulle questioni geostrategiche nel mondo.

In un’intervista, il fotografo ha spiegato che in questo lavoro ha voluto mostrare le trasformazioni sociali e la distruzione in corso nella regione: “Queste diverse forme di violenza sono le conseguenze dei cambiamenti nel mercato globale, oltre che dell’aumento esponenziale del consumo a livello mondiale, dalla cocaina alla carne bovina”, spiega Protti.

L’Amazzonia si estende per quasi sei milioni di chilometri quadrati coprendo nove stati latinoamericani. Negli ultimi vent’anni più di duemila nuove specie sono state scoperte nel bioma dell’Amazzonia, ma con il 17 per cento della sua superficie già distrutta, a causa del disboscamento illegale e dell’espansione agricola, la foresta pluviale è sempre più vulnerabile.

Tommaso Protti mostrerà il suo lavoro e parlerà della crisi dell’Amazzonia al festival di Internazionale a Ferrara venerdì 4 ottobre e domenica 6 ottobre.

Le sue foto saranno in mostra alla Maison européenne de la photographie, a Parigi, dal 4 dicembre 2019.

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