11 ottobre 2019 16:44

Metafotografia è un progetto espositivo che coinvolge l’avanguardia fotografica contemporanea italiana. Gli algoritmi di correzione dell’immagine, il deep web, l’uso delle telecamere di sorveglianza e dello scanner al posto dell’obiettivo della macchina fotografica sono solo alcuni dei metodi e delle modalità di ricerca scelti dagli autori inclusi nella mostra in corso al museo Baco di Bergamo.

L’idea della mostra nasce da alcune domande che si sono posti i due curatori Mauro Zanchi e Sara Benaglia: è stato già tutto fotografato? Google e gli sterminati archivi del mondo mostrano tutto ciò che esiste ed è visibile?

Gli artisti coinvolti – tra cui Giulia Flavia Baczynski, Alessandro Calabrese, Paolo Ciregia e Giorgio Di Noto – hanno cercato di andare oltre l’estetica del momento. Ma anche oltre la post-fotografia: “Oltre la furia delle immagini già scattate, prodotte, trovate, accumulate, ritagliate, classificate, archiviate, dovremmo rivedere l’immagine, il suo potere evocativo, ampliando i confini, dilatando le sue qualità profetiche”, spiegano i curatori. “La metafotografia cerca di far affiorare i meccanismi percettivi di un’immagine, lo spostamento fisico mentale che un’immagine visiva mette in azione”.

La mostra, che durerà fino al 4 novembre, è accompagnata da un catalogo pubblicato da Skinnerbox.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it