20 luglio 2020 18:05

A febbraio del 2020 la piattaforma Slideluck Editorial per la fotografia e il multimedia contemporanei ha lanciato il terzo bando dedicato ai fotografi e alle fotografe di tutto il mondo. Il tema di quest’anno era “Tutto è connesso” (Everything is connected), una riflessione sulle cause e le conseguenze della crisi climatica e sul legame tra gli esseri umani e l’ambiente che li circonda.

“La storia, e la corrente pandemia, ci stanno mostrando quanto siamo vulnerabili e come gli esseri umani sono coinvolti sia nel problema globale sia nella potenziale soluzione”, dicono gli organizzatori.

La giuria del concorso ha selezionato dieci fotografi e fotografe provenienti da tutto il mondo. Tra questi, Sana Ahmadizadeh con la serie A place to live, un viaggio in cui si mescola la storia personale dell’autrice e quella del suo paese, l’Iran, alle prese con la produzione di petrolio e le conseguenze sull’ambiente e sulla salute delle persone. Kaveer Rai ha documentato la zona di Puri, in India, dopo il passaggio del ciclone Fani. Isadora Romero dell’Ecuador nella serie Extremophiles si è interrogata sull’egemonia della scienza dei paesi occidentali sull’immaginario collettivo. L’italiano Michele Sibiloni ha mostrato gli effetti della deforestazione e del cambiamento climatico in Africa attraverso immagini notturne sulla caccia alle cavallette in Uganda. Gli altri finalisti sono Igor Elukov, Pietro Lo Casto, Mattia Marzorati, Jakub Stanek, Misha Vallejo e Ami Vitale.

Il progetto Everything is connected sarà presentato in diversi festival e in altri eventi in Europa, America Latina, e Africa.

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