27 aprile 2021 13:41

Per oltre vent’anni, Deanna Templeton ha realizzato ritratti di ragazze adolescenti, cominciando da Huntington Beach, un sobborgo californiano della ricca contea di Orange dove è cresciuta, per poi estendere il progetto al resto degli Stati Uniti, all’Europa, l’Australia e la Russia.

Citando una canzone degli Smiths, What she said (Mack) è prima di tutto un lavoro introspettivo sull’adolescenza dell’autrice, vissuta nel rifiuto, nell’insicurezza e nella lotta per accettare il suo corpo. Negli anni ottanta Templeton vive in un ambiente benestante ma alienato, i genitori la ignorano e appena può fa l’autostop fino a Los Angeles, dove frequenta la scena hardcore e post-punk. Nella musica trova altri ribelli, coetanei che insieme a lei incedono a tentoni attraverso un momento di passaggio intenso e complicato.

Nel volume What she said sono raccolti i biglietti e i volantini dei concerti, le pagine del suo diario, a tratti doloroso ma a volte anche divertente. In copertina mette una sua foto dell’epoca, per definire da subito un’urgenza personale, ma è solo il punto di partenza verso un percorso comune, in cui oggi Templeton rivede se stessa e si sofferma ammirata sulle adolescenti più sfrontate e sicure che avrebbe voluto essere. “Alla fine riesaminando tutto il materiale, quello che posso dire, e che avrei voluto sentirmi dire anni fa è: datevi una tregua, non siate troppo dure con voi stesse”, dichiara la fotografa.

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