In Australia un ricercatore medico su quattro non dichiara i rapporti economici con le case farmaceutiche. I ricercatori dell’università di Sydney hanno incrociato le dichiarazioni di 323 autori di 120 studi clinici con la banca dati nazionale dei pagamenti erogati dalle aziende, scoprendo che in metà dei casi le dichiarazioni erano assenti o incomplete. Gli autori avevano omesso di dichiarare compensi da 140 a 97.600 dollari australiani (da 94 a 66mila euro). La questione dei conflitti d’interesse, commenta Nature, è un problema di lunga data, non solo australiano, che compromette la trasparenza della ricerca medica.

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Questo articolo è uscito sul numero 1454 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati