Gli esseri umani hanno perso la capacità di muovere le orecchie per captare i suoni circa 25 milioni di anni fa, ma il sistema motorio vestigiale cerca ancora di farlo con movimenti impercettibili, scrive Frontiers in Neuroscience. La registrazione dei segnali elettrici dei muscoli auricolari di una ventina di volontari durante la riproduzione di un audiolibro ha mostrato un aumento dell’attività quando qualcosa interferiva con l’ascolto. In particolare, i muscoli auricolari superiori, che sollevano l’orecchio verso l’alto e all’esterno, erano più attivi in risposta a suoni difficili da distinguere, mentre quelli posteriori reagivano quando il suono proveniva da dietro.
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Questo articolo è uscito sul numero 1600 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati