A Wall street gli impiegati delle banche d’investimento guadagnano bene, ma le condizioni di lavoro sono spesso dure. Anni fa fece scalpore il decesso di uno stagista della banca Merrill Lynch, morto dopo aver lavorato 72 ore di fila. I giovani bancari della Goldman Sachs si lamentano del pesante carico di lavoro e della fatica fisica e psicologica. Sostengono di avere appena il tempo per mangiare o fare la doccia e propongono di limitare la settimana di lavoro a ottanta ore.

Per questo suona ancora più sorprendente la notizia secondo cui la banca darà ai dipendenti la possibilità di prendersi tutte le ferie che vogliono. I più esperti e i dirigenti potranno andare in vacanza “senza un numero di giorni stabilito”, si legge in una nota diffusa dall’agenzia di stampa Bloomberg. Il personale più giovane avrà ancora un tetto massimo alle ferie, ma potrà contare su due giorni liberi in più all’anno, e dal 2023 sarà incoraggiato a farne uso. Potrebbe sembrare un passo in avanti, ma allo stesso tempo la banca ha eliminato la colazione e il pranzo gratuiti in ufficio, che avevano lo scopo di attirare di nuovo in sede i lavoratori da remoto. “Le ferie non contano davvero. I capi non interferiranno, ma i clienti continueranno a braccarti. Magari puoi volare alle Maldive con tua moglie per due settimane, ma devi comunque occuparti degli affari, altrimenti la busta paga ne risentirà e, nel peggiore dei casi, il tuo bonus sarà a rischio”, spiega un impiegato che vuole restare anonimo.

La Goldman Sachs potrebbe cercare in questo modo di attirare l’attenzione dei mezzi d’informazione e di distinguersi da concorrenti come la britannica Hsbc, che controllano scrupolosamente quello che fanno i loro dirigenti. Ma per gli scettici è solo una campagna pubblicitaria, non un provvedimento concreto. La loro argomentazione è semplice: in passato pochissimi dipendenti della Goldman Sachs hanno effettivamente usato le ferie che gli spettavano. Quindi è improbabile che “ora vadano al mare in massa”.

Dopotutto, in una banca come questa il cliente è il re. Un dipendente dev’essere sempre a sua disposizione, anche quando è in ferie. Se necessario, deve interrompere le vacanze per incontrarlo. Nelle banche d’investimento i manager trascorrono comunque gran parte della loro vita in viaggio, cosa che potrebbe essere vista come una sorta di vacanza, dato che si tratta sempre di prendere voli e dormire in hotel. Ma chi ha lavorato per queste aziende, sa che le cose non stanno così. Per esempio, chi si prenderà un mese di ferie non solo dovrà aspettarsi una sostanziosa riduzione del bonus, ma anche la possibilità di un immediato licenziamento, spiega chi conosce la banca dall’interno. Alla fine i dipendenti dovranno lavorare ancora di più. Dal punto di vista delle relazioni tra dipendenti, le cose potrebbero perfino peggiorare, visto che i “livelli inferiori” hanno meno giorni liberi e non possono neanche cumulare le ferie di anno in anno.

Pochi talenti disponibili

I ritocchi di facciata della Goldman Sachs arrivano mentre le banche d’affari si contendono i pochi talenti disponibili sul mercato. I nuovi assunti sono pagati di più. Alcune banche, inoltre, cercano di migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata dei dipendenti. La Citigroup ha annunciato che nella sua nuova sede di Malaga, in Spagna, gli analisti più giovani lavoreranno otto ore al giorno e i fine settimana saranno sacri. In cambio, riceveranno solo la metà dello stipendio iniziale – centomila dollari – garantito ai colleghi di Londra o New York.

Insomma, il mondo della finanza sembra adattarsi, almeno sulla carta, alle regole più liberali del settore tecnologico in materia di ferie e qualità della vita dei dipendenti. Tuttavia, con questa “nuova libertà” i dipendenti potrebbero prendere ancora meno ferie. Secondo il Chartered institute of personnel and development, un’organizzazione che riunisce gli esperti di gestione delle risorse umane, “una volta che sei un dirigente della Goldman Sachs, sei già fin troppo imbevuto di cultura aziendale per approfittare davvero della libertà”. ◆ nv

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1463 di Internazionale, a pagina 114. Compra questo numero | Abbonati