Ho due figlie di 6 e 9 anni e da quando hanno scoperto KPop demon hunters in casa si canta e si “caccia demoni” dalla mattina alla sera (con relativo shopping annesso). Come metto un freno senza diventare la cattiva e senza spegnere la loro passione? –Sofia

Ci sono film animati capaci di segnare un’epoca. Alla fine del 1989, per esempio, è uscito al cinema La sirenetta , l’adattamento della favola di Hans Christian Andersen che ha inaugurato il cosiddetto rinascimento Disney fatto di principesse responsabili del proprio destino e colonne sonore in stile musical di Broadway. Nel 2001 è stata la volta di Shrek , il lungometraggio animato della Dreamworks che ha introdotto l’ironia da commedia brillante nei film per bambini e ha definitivamente sancito il passaggio all’animazione digitale anche per i racconti tradizionali. KPop demon hunters , che è diventato il contenuto di Netflix più visto di sempre, sposta l’asticella un po’ più in là, sostituendo le principesse con tre cantanti pop e abbandonando l’eurocentrismo delle favole classiche in favore di un’ambientazione nella scintillante Seoul di oggi. Così al posto di Biancaneve che canticchiava mentre rassettava la cucina dei sette nani oggi ci sono tre popstar alle prese con il lancio del loro nuovo singolo intitolato Golden , una canzone che tra l’altro da mesi è in vetta alle classifiche – quelle reali – di mezzo mondo. Le tue figlie stanno vivendo il fenomeno culturale della loro epoca, che sicuramente diventerà un classico: non mettergli nessun freno e, anzi, unisciti alla loro caccia ai demoni.
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Questo articolo è uscito sul numero 1643 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati