È una giornalista italiana che vive a Hong Kong. Collabora regolarmente con The Guardian, The Wall Street Journal e China File. Il suo ultimo libro è Lettere dalla Cina (Una città 2011).
La Cina sta criminalizzando i moderati con l’obiettivo di distruggere un sistema che dal 2019 ha alimentato le proteste nella città. Una strategia che comporta alcuni rischi. Leggi
Pechino cerca di cancellare ogni traccia delle proteste passate, mentre molti militanti fuggono per non sparire nel nulla. Qualcuno però continua a manifestare sfidando le autorità cinesi. Leggi
Hong Kong oggi è un posto dove le cose spariscono: i graffiti dei manifestanti, gli account di Twitter, Instagram e Facebook e le chat su WhatsApp. Qualcuno e ne va per sempre, qualcuno prova a resistere. Leggi
Per il governo la pandemia avrebbe potuto essere l’occasione per concentrarsi sulla difesa della salute pubblica e sulla riconciliazione. Le cose sono andate diversamente. Leggi
Gli spari contro i manifestanti hanno reso ancora più chiaro l’abisso che separa Pechino da Hong Kong. Ma le proteste continuano anche oggi. Leggi
Le proteste contro la legge sull’estradizione, i picchiatori, i suicidi tra i manifestanti, la minaccia di far intervenire l’esercito cinese: l’isola è sotto shock. Leggi
Il film distopico indipendente è stato proiettato in cinema pieni, ma dopo le critiche cinesi è sparito dagli schermi pubblici. Dopo aver vinto l’Hong Kong award come miglior film arriva al Far east film festival di Udine. Leggi
La notte dell’8 febbraio Mong Kok, quartiere popolare e commerciale di Hong Kong, si è trovato improvvisamente in fiamme. Ragazzi mascherati lanciavano pietre contro la polizia; altri, sanguinanti, scappavano dalle forze dell’ordine che li inseguivano con dei bastoni. Verso le due di notte, per la prima volta dal 1967, si sono sentiti anche colpi di arma da fuoco. Leggi
“Clemenza per chi confessa, severità con chi resiste”, recitava un principio fondamentale del sistema giudiziario in vigore in Cina fino al 1974, prima che il sistema stesso fosse sostituito dai tribunali del popolo. Un principio adottato di nuovo dal 2011 e che torna alla mente oggi davanti alle “confessioni” sempre più numerose trasmesse dalla Cctv, la tv di stato cinese. Leggi
L’ultima volta che l’hanno visto, Lee Bo era fuori del magazzino della Mighty Current, la casa editrice di cui è comproprietario, nel centro industriale Hong Man di Hong Kong. Era il 30 dicembre, e c’è chi assicura che ci fosse “qualcuno” ad aspettarlo all’ingresso e l’abbia convinto a seguirlo. Quando la moglie, insospettita dal ritardo di Lee, è arrivata al magazzino, di lui non c’era più traccia. Leggi
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