Nel suo romanzo Orbital, Samantha Harvey insiste sulla meraviglia della Terra in scala ridotta. Osservarla dallo spazio, come fanno gli astronauti, cancella conflitti e divisioni, restituendo uno spettacolo di luci che sembra entrare in una mano. Il mondo in miniatura è insieme pacificazione e controllo. La straordinaria idea della Bbc, da cui origina The marvellous miniature, si basa sull’epifania emotiva che le cose minuscole suscitano negli adulti. Una squadra di artigiani ricostruisce nel dettaglio edifici e luoghi che hanno un particolare significato per persone comuni. Per Leah, assistente sociale in pensione, vedova, viene ricreata la biblioteca di Manchester dove negli anni cinquanta incontrò il marito Neil. La vetrata che illuminava l’ambiente, il parquet, tremila mattoncini impacchettati come libri e la replica di un berretto, quello di Neil, lasciato su una sedia, come se si fosse assentato per un momento. L’aula di matematica dove Kareem, immigrato dal Bangladesh, trovò un “porto sicuro” dal razzismo della Londra degli anni ottanta. O il pozzo minerario di Silverwood, dove Reg portò in superficie un amico ferito che morì subito dopo aver rivisto il sole. Il modello include anche lo stendardo della miniera con il motto che li sostenne durante lo sciopero: “Tutti per ciascuno e ciascuno per tutti”. Opere d’arte, memorie lillipuziane, scrutate con commozione da giganti dalle mani troppo grandi. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1643 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati