17 ottobre 2014 15:48

Il tribunale speciale delle Nazioni Unite per la Cambogia ha aperto il 17 ottobre a Phnom Penh il processo per genocidio contro due alti esponenti del regime dei Khmer rossi.

Nuon Chea, 88 anni, è considerato l’ideologo del regime maoista cambogiano guidato da Pol Pot ed era soprannominato “il fratello numero 2″. Khieu Samphan, 83 anni, è stato presidente della Kampuchea Democratica, la Cambogia, dal 1976 al 1979. Entrambi sono già stati condannati all’ergastolo il 7 agosto 2014 per crimini contro l’umanità, persecuzione religiosa, omicidio e tortura.

Ora sono accusati di genocidio nei confronti della minoranza vietnamita e di quella musulmana di etnia cham, e di aver costretto milioni di persone a trasferirsi dalle città per lavorare nelle campagne, nel tentativo del regime di ricreare un’utopia agraria.

Durante i quattro anni in cui i Khmer rossi sono stati al potere, sono stati uccisi circa mezzo milione di cham e ventimila vietnamiti. Internazionale

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it