Prima della primavera araba c’era stata la primavera del sudest asiatico: Filippine, Birmania, Thailandia e Indonesia. Sembrava che la democrazia avesse messo radici profonde. Oggi la situazione è sconfortante. Leggi
Fa un certo effetto vedere ovunque in Cambogia grandi cartelloni pubblicitari che annunciano First they killed my father, il nuovo film di Angelina Jolie. Leggi
In Cambogia migliaia di famiglie vengono cacciate dalle campagne o dalle aree urbane per fare spazio a progetti immobiliari, estrattivi o agricoli. Leggi
L’Angkor photo festival & workshop è il più longevo evento fotografico del sudest asiatico. Giunto alla 12ª edizione, negli anni si è affermato come una piattaforma internazionale per i fotografi già affermati e gli emergenti. Leggi
La Cambogia ha uno dei tassi di disabilità più alti del mondo a causa di decenni di guerra che hanno lasciato milioni di mine sparsi in tutto il territorio. A Battambang, le giocatrici della prima squadra di basket su sedia a ruote combattono i pregiudizi e l’indifferenza che circondano la disabilità. Il reportage dell’Afp. Leggi
L’Angkor photo festival è l’evento fotografico più longevo del sudest asiatico, che con mostre e workshop dà spazio sia agli autori emergenti sia a quelli più affermati, con una particolare attenzione ai talenti provenienti dall’Asia. Leggi
Il fotografo Philong Sovan fa parte della nuova generazioni di artisti che si interrogano sull’evoluzione della società cambogiana. Nel suo progetto In the city by night usa i fari della sua moto per rivelare il quotidiano notturno degli abitanti delle città che visita. Leggi
La Cambogia ha commemorato il quarantesimo anniversario dall’inizio del regime dei Khmer rossi. Il 17 aprile del 1975 i combattenti del gruppo maoista cambogiano guidato da Pol Pot s’impossessarono della capitale Phnom Penh. Durante i quattro anni in cui sono stati al potere, i Khmer rossi hanno ucciso 1,8 milioni di persone.
L’Australia e la Cambogia hanno firmato un nuovo accordo di cooperazione sull’immigrazione irregolare, in base al quale i due paesi condivideranno informazioni sulle attività dei trafficanti che organizzano il trasporto dei migranti. Si tratta del secondo accordo firmato tra Canberra e PhnomPen, dopo quello di settembre che consente il trasferimento in Cambogia dei migranti detenuti nell’isola di Nauru che hanno ottenuto lo status di richiedenti asilo. In cambio l’Australia si è impegnata a versare nelle casse di Phnom Pen quasi 29 milioni di euro in quattro anni.
L’Australia ha una politica molto dura in tema d’immigrazione. I richiedenti asilo che arrivano via mare sono trasferiti in campi allestiti sull’isola di Manus, in Papua Nuova Guinea, o a Nauru, nell’oceano Pacifico. Afp
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