08 febbraio 2016 16:17

Il 7 febbraio Michel Martelly si è dimesso dalla carica di presidente di Haiti, lasciando nelle mani di un governo temporaneo un paese profondamente diviso, in cui i festeggiamenti per il carnevale sono stati sospesi in seguito alle violente proteste.

L’atmosfera nel paese è stata quindi molto cupa, in quello che avrebbe dovuto essere un giorno di festa e celebrare l’arrivo di un nuovo presidente oltre che il trentesimo anniversario della caduta del dittatore Duvalier.

Dopo gli scontri tra polizia antisommossa e manifestanti, Martelly ha rassegnato le dimissioni senza che sia stato designato un suo successore.

Le settimane di proteste seguite al primo turno elettorale del 25 ottobre 2015 – che l’opposizione ha ritenuto irregolare – hanno reso impossibile l’organizzazione di un ballottaggio prima della fine del mandato di Martelly.

In base a un accordo dell’ultimo minuto, accolto con favore da Washington e da altri paesi, il parlamento dovrà designare nei prossimi giorni un presidente ad interim. Il secondo turno è stato fissato al 24 aprile e il vincitore dovrebbe entrare in carica a maggio.

Ma c’è una grossa complicazione.

Secondo l’opposizione i parlamentari non hanno la legittimità necessaria a sovrintendere il governo ad interim

Un gruppo di otto candidati, sconfitti al primo turno, respinge l’idea che sia il parlamento a scegliere il presidente ad interim, sostenendo che debba essere un giudice della corte suprema a guidare tale procedura.

Il gruppo, di cui fa parte il candidato dell’opposizione arrivato al ballottaggio, Jude Célestin, ritiene che i parlamentari, eletti nello stesso contestato primo turno, non abbiano la legittimità necessaria a sovrintendere il governo ad interim o nuove elezioni.

“Questo presunto accordo cerca di sancire la regolarità delle elezioni del 2015, incurante delle proteste della popolazione che hanno provocato numerose vittime”, ha dichiarato il portavoce Samuel Madistin in un comunicato.

Madistin ha affermato che l’accordo riflette la posizione di parte della comunità internazionale e della classe dirigente haitiana.

Carnevale senza gioia

Domenica i manifestanti dell’opposizione e la polizia si sono nuovamente scontrati nel centro di Port-au-Prince, all’interno dell’area dove si svolgono i caotici e frequentatissimi festeggiamenti annuali del carnevale caraibico, mentre alcuni gruppi di persone cercavano di attaccare i carri del carnevale.

Il comitato organizzativo dei festeggiamenti ha annullato il primo giorno di festa a causa dei disordini.

Martelly ha formalmente rassegnato le dimissioni nel corso di una cerimonia che si è svolta all’assemblea nazionale sotto la sorveglianza delle truppe delle Nazioni Unite e della polizia antisommossa. Il presidente dell’assemblea, Jocelerme Privert, ha invocato una tregua in modo che si raggiunga la stabilità necessaria a organizzare le elezioni già rimandate tre volte, l’ultima delle quali a gennaio.

Qualunque governo emergerà, dovrà superare profondi disaccordi su quali candidati potranno partecipare, poiché in molti sono conviti che il primo turno abbia ingiustamente favorito il candidato del partito al potere, Jovenel Moïse.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è stato pubblicato dall’agenzia Reuters.

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