28 novembre 2017 12:12

Non è certo, ma è probabile. L’Africa, dove Emmanuel Macron si trova in visita dal 27 novembre, potrebbe presto diventare ciò che è stata l’Asia negli anni settanta, un continente in piena rinascita.

L’Africa è una terra di grandi promesse che affascina l’imprenditore Donald Trump e non interessa più solo alla Francia e al Regno Unito, ma anche al resto dell’Europa. Il problema è che l’Africa ha troppi motivi di rancore nei confronti del resto del mondo per lasciarsi sedurre facilmente.

L’Africa si ricorda della tratta degli schiavi e della colonizzazione. D’altronde come potrebbe dimenticarsene? L’Africa ha appena cominciato a lasciarsi alle spalle i presidenti eterni, incapaci e corrotti che le vecchie potenze coloniali avevano sostenuto per decenni contro i venti del cambiamento.

Scommettere sui giovani
L’Africa non sopporta più che se ne parli in termini di minacce, migratorie o terroristiche. L’Africa è ipersensibile. Emmanuel Macron, che conosce il continente per averci vissuto e lavorato negli anni della sua formazione, ha deciso di cominciare questo tour, che lo porterà in Burkina Faso, Costa d’Avorio e Ghana, con un discorso che pronuncerà il 28 novembre davanti agli studenti di Ouagadougou.

Le domande non saranno necessariamente accomodanti e non è scontato che l’accoglienza riservata al presidente francese sia calorosa, ma Macron vuole comunque superare il passato e dimostrare che in Africa gli interessano prima di tutto i giovani, su cui intende scommettere e con cui intende costruire il futuro riallacciando legami che la Francia ha compromesso riducendo la sua presenza culturale e linguistica.

A questi studenti Macron parlerà meno degli aiuti per lo sviluppo e più dei diplomi comuni, dei percorsi universitari incrociati, di imprenditoria, di sport, di nuove tecnologie e di energie rinnovabili. Coadiuvato da un gruppo di intellettuali e uomini d’affari franco-africani, Macron si rivolgerà alla nuova Africa, con quattro princìpi ben saldi in mente.

Il primo è che l’Africa potrà presto scalare più di una marcia contemporaneamente. Il secondo è che la Francia deve pensare all’Africa nel suo complesso e non solo all’Africa francofona. Il terzo è che a Parigi l’Africa non deve più essere limitata a un ministero, ma deve entrare nell’attività di tutti i ministeri. Il quarto principio africano di Macron è che se l’Europa può sviluppare una visione strategica comune e proiettarsi nel futuro superando le frontiere dell’Unione, è in Africa che può e deve cominciare a farlo. Ad Abidjan, Macron esporrà la sua visione in occasione del vertice Europa-Africa.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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