12 marzo 2018 11:54

La risposta è sì. È assolutamente possibile che l’incontro tra Kim e Trump si svolga e produca un compromesso che riguardi anche la questione nucleare.

È possibile perché difficilmente Kim Jong-un potrebbe effettuare nuovi esperimenti nucleari o balistici dopo aver proposto di sospenderli prima del suo incontro con Donald Trump. In caso contrario saboterebbe l’incontro da lui stesso proposto e non è nel suo interesse.

L’unico motivo per cui il vertice potrebbe saltare è l’eventualità che i discorsi preparatori non permettano di definire le grandi linee di un compromesso. Non possiamo escluderlo, ma non è probabile perché considerando che i nordcoreani si dicono pronti ad accettare una denuclearizzazione, non è complicato trovare i termini di un negoziato.

Un accordo di sopravvivenza
Kim non ha intenzione di mettere da parte i suoi missili e le sue bombe. Potrebbe farlo solo se gli americani accettassero di chiudere le sette basi che mantengono in Corea del Sud e richiamare i 25mila uomini di stanza nella penisola. Potrebbe essere la base di un do ut des, ma è improbabile perché lo spiegamento di forze americane ha come obiettivo principale non quello di intimidire la Corea del Nord ma quello di rafforzare la presenza degli Stati Uniti in Asia contro l’avanzata cinese.

La partita si giocherà sulla definizione di “denuclearizzazione” e su cosa gli americani sono disposti a offrire in cambio. La Corea del Nord potrebbe impegnarsi a porre fine alle sue ricerche e a interrompere qualsiasi esperimento, mentre gli americani potrebbero riconoscere l’immutabilità della frontiera tra le due Coree, ovvero la sopravvivenza della Corea del Nord, aprendo un’ambasciata a Pyongyang e sostenendo l’economia nordcoreana attraverso investimenti che potrebbero essere estremamente utili per un paese dove i salari sono molto più bassi rispetto alla Cina ma anche al Vietnam.

Un accordo non è impossibile. Ci sono motivi per essere ottimisti, perché malgrado il fatto di essere seduti su un vulcano resta che la monarchia comunista e brutale ha l’occasione di vincere su tutta la linea.

La Corea del Nord voleva la garanzia di poter sopravvivere, voleva essere riconosciuta dagli Stati Uniti e voleva ricevere investimenti nelle zone franche che intende sviluppare. È per raggiugnere questi obiettivi che è stato concepito il programma nucleare. Inoltre il presidente degli Stati Uniti sembra pronto a regalare un incontro all’avversario, ad abbassarsi al livello di Pyongyang, solo per poter sostenere di aver piegato la Corea del Nord, quando in caso di compromesso il chiaro vincitore sarebbe Kim.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it