29 aprile 2019 17:03

Ho diciannove anni e sto per diventare zio. Visto che la mia adorabile sorella si arrabbierebbe se le facessi una domanda simile, lo chiedo a te: pensi che la mia omosessualità potrà creare qualche difficoltà nel rapporto con mio nipote?

–Stefano

La prima cosa che ho da dirti è: complimenti alla tua adorabile sorella, che con la sua sensibilità e il suo buon senso si mette già in pole position per diventare anche un’adorabile mamma. La seconda è: complimenti a te, che stai per diventare un guncle! Questa strana parola viene dalla fusione di gay e uncle (zio in inglese) ed è una definizione che negli Stati Uniti ha già preso talmente piede che si trovano in commercio magliette per guncle e la seconda domenica di agosto si festeggia il national guncle day. Sia ben chiaro: il fatto di essere omosessuale non ti renderà uno zio migliore o peggiore. Ma se fino a un paio di generazioni fa uno zio gay era uno scheletro nell’armadio di cui le famiglie si vergognavano, oggi si tende a celebrare la diversità che porta nella famiglia e nella crescita di un bambino. Perché, anche se non sei meglio di uno zio etero, rispetto a lui avrai l’effetto di contribuire a crescere un nipote vaccinato contro l’omofobia. Il mio consiglio quindi è di sentirti libero di essere sempre te stesso e non farti mai problemi su come sei, perché sono convinto che i bambini amano i loro zii a prescindere da tutto. Anche perché sennò non mi spiegherei perché i miei figli vadano letteralmente matti per il loro zio pompiere gallese etero appassionato di rugby e birra.

Questo articolo è uscito nel numero 1304 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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