21 agosto 2021 09:55

Settantacinque anni fa, nell’agosto del 1946, veniva pubblicato negli Stati Uniti La fattoria degli animali di George Orwell. Fu un enorme successo, con oltre mezzo milione di copie vendute nel primo anno. Il libro fu seguito tre anni dopo da un successo ancora maggiore: il romanzo distopico di Orwell 1984.

Negli anni successivi gli scritti di Orwell hanno lasciato un segno indelebile nel pensiero e nella cultura statunitensi. Le vendite di La fattoria degli animali e di 1984 sono aumentate nel 2013 dopo il caso Edward Snowden, l’informatore che ha divulgato documenti riservati dell’Agenzia nazionale per la sicurezza (Nsa) statunitense. 1984 è inoltre salito in cima alla lista delle vendite di Amazon dopo l’ingresso alla Casa Bianca di Donald Trump, nel 2017.

In qualità di professore di filosofia, m’interessa osservare come le idee di Orwell rimangano attuali oggi, comprese quelle su totalitarismo e socialismo.

Inizio di carriera
George Orwell era lo pseudonimo di Eric Blair. Nato nel 1903 nell’India coloniale, Blair si trasferì in seguito in Inghilterra, dove frequentò le scuole d’élite grazie ad alcune borse di studio. Dopo aver finito la scuola divenne un funzionario di stato britannico, lavorando in Birmania, oggi Myanmar. All’età di 24 anni, tornò in Inghilterra per diventare uno scrittore.

Durante gli anni trenta Orwell ebbe un modesto successo come saggista, giornalista e romanziere. Servì anche come soldato volontario di una milizia di sinistra che combatté a fianco dei repubblicani spagnoli durante la guerra civile in Spagna. Durante il conflitto Orwell capì sulla sua pelle come la propaganda potesse plasmare le narrazioni politiche, osservando i resoconti imprecisi di eventi che aveva vissuto in prima persona.

Orwell in seguito riassunse così il senso della sua scrittura più o meno dalla guerra civile spagnola in poi: “Ogni riga seria che ho scritto dal 1936 è stata, direttamente o indirettamente, rivolta contro il totalitarismo e a favore del socialismo democratico”.

Orwell non ha specificato in quel passaggio cosa intendesse per totalitarismo o socialismo democratico, ma alcune delle sue altre opere chiariscono cosa intendeva con questi termini.

Cosè il totalitarismo?
Per Orwell il totalitarismo era un ordine politico incentrato sul potere e sul controllo. L’atteggiamento totalitario è esemplificato dall’antagonista di 1984, O’Brien. Questo personaggio di fantasia è un potente funzionario del governo, che usa la tortura e la manipolazione per ottenere il controllo dei pensieri e delle azioni del protagonista, Winston Smith. Fatto significativo, O’Brien tratta il suo desiderio di potere come un fine in sé. O’Brien è una rappresentazione del potere per amore del potere stesso.

Molte delle intuizioni più lucide di Orwell riguardano ciò con cui il totalitarismo è incompatibile. Nel suo saggio del 1941, Il leone e l’unicorno: socialismo e genio inglese, Orwell parla dell’“idea totalitaria, secondo la quale non esiste una cosa chiamata legge, ma solo il potere…”. In altri termini, le leggi possono limitare il potere di un governante. Il totalitarismo cerca invece di cancellare i limiti della legge attraverso un esercizio sfacciato del potere.

Allo stesso modo nel suo saggio del 1942, Looking back on the spanish war (Ripensando alla guerra spagnola), Orwell sostiene che il totalitarismo ha bisogno di negare l’esistenza di fatti neutrali e di una verità oggettiva. Orwell identifica la libertà e la verità come “garanzie” contro il totalitarismo. L’esercizio della libertà e il riconoscimento della verità sono azioni incompatibili con il controllo centralizzato totale che il totalitarismo impone.

Orwell capì che il totalitarismo poteva essere trovato, in politica, sia a destra sia a sinistra. Per Orwell sia il nazismo sia il comunismo erano totalitari.

L’opera di Orwell, a mio parere, ci sfida a resistere alla tentazione di permettere ai leader di adottare un comportamento totalitario, indipendentemente dall’affiliazione politica. Ci ricorda anche che alcuni dei migliori strumenti a nostra disposizione per resistere al totalitarismo sono dire la verità e preservare la libertà.

Cos’è il socialismo democratico?
Nel suo libro del 1937 La strada di Wigan Pier, Orwell scrive che il socialismo significa “giustizia e libertà”. La giustizia a cui si riferisce va oltre la semplice giustizia economica. Include anche la giustizia sociale e politica.

Orwell spiega in maniera più approfondita cosa intende per socialismo in Il leone e l’unicorno. Secondo lui il socialismo richiede “un’approssimativa uguaglianza di reddito (basta che sia approssimativa), la democrazia politica e l’abolizione di tutti i privilegi ereditari, specialmente nell’istruzione”.

Nel precisare cosa intende per “approssimativa uguaglianza di reddito”, Orwell dice più avanti nello stesso saggio che la differenza dei redditi non dovrebbe essere superiore a un rapporto di circa dieci a uno. Interpretando la cosa alla luce odierna, si potrebbe dire che Orwell riterrebbe etico che un amministratore delegato guadagnasse dieci volte più dei suoi dipendenti, ma non trecento volte di più, come accade oggi in media negli Stati Uniti.

Nel descrivere il socialismo, tuttavia, Orwell non si occupa unicamente di disuguaglianza economica. I suoi scritti indicano che la sua concezione preferita di socialismo impone anche una “democrazia politica”. Come ha notato lo studioso David Dwan, Orwell distingue “due concetti di democrazia”. Il primo si riferisce al potere politico di cui dispone la gente comune. Il secondo riguarda le libertà liberali classiche, come quella di pensiero. Entrambe le nozioni di democrazia sembrano importanti per ciò che Orwell intende con socialismo democratico. Per lo scrittore il socialismo democratico è un ordine politico che fornisce uguaglianza sociale ed economica, e che al contempo preserva anche una forte libertà personale.

Credo che la descrizione di Orwell del socialismo democratico, così come il suo riconoscimento del fatto che il socialismo possa assumere varie forme, rimangano importanti oggi, visto che negli Stat Uniti il dibattito politico sul socialismo spesso trascura molte delle sfumature che Orwell include nella discussione. Gli statunitensi, ad esempio, spesso confondono il socialismo con il comunismo. Orwell ci aiuta a chiarire la differenza tra questi termini.

Visti gli alti livelli di disuguaglianza economica, gli attacchi politici alla verità e le rinnovate preoccupazioni per il totalitarismo, le idee di Orwell rimangono rilevanti oggi come lo erano 75 anni fa.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è stato pubblicato da The Conversation.

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